Le perturbazioni atlantiche viaggiano verso il Continente Europeo, pilotate da una energica Depressione: il perno principale, con valori barici attorno ai 980 hPa, si trova posizionato nei pressi dell’Islanda. Si osservano due distinte perturbazioni, la prima delle quali prova a penetrare sull’Europa Centrale e con la parte terminale lambisce i settori alpini. Quest’avanguardia perturbata si indebolisce per la resistenza offerta dai campi d’alta pressione, il più importante dei quali ha eretto un imponente scudo sulla Penisola Scandinava.
Lo sfondamento perturbato sul Mediterraneo non è reso semplice dalle propaggini orientali di un altro anticiclone, quello delle Azzorre che si allunga fino alla Penisola Iberica. Ne deriva così un teso canale di correnti occidentali in quota, che trasportano le perturbazioni senza che si possano generare quelle tipiche dinamiche ondulatori che vanno a rafforzare i sistemi perturbati ed a generare vortici di bassa pressione secondari.
Non si è poi esaurita la circolazione instabile sull’Europa Orientale, con perno sul Mar Nero, ben più incisiva dal punto di vista delle precipitazioni spesso temporalesche, a causa dei contrasti che rimangono molto vivi tra l’aria d’estrazione artica e quella molto più temperata d’origini mediterranee. Una corposa diminuzione delle temperature, su valori quasi invernali, interessa più da vicino la Polonia, mentre nubifragi di un certo rilievo si sono scatenati tra la Romania e la Bulgaria.
Fa molto freddo anche sulle terre scandinave, ma questo soprattutto nelle ore notturne in quanto l’anticiclone garantisce cieli sereni che consentono la forte dispersione di calore dal suolo. Concentrando l’attenzione verso l’Italia, nonostante le perturbazioni tendano a slittare su latitudini un po’ più alte, il meteo propone un evidente cambiamento, dettato da modeste infiltrazioni d’aria umida da occidente che, complice la relativa fragilità del cuneo anticiclonico, facilitano lo sviluppo di nubi medio-basse che portano clima uggioso. In Liguria e Sardegna si sono avute le maggiori precipitazioni, seppure generalmente deboli, nella prima parte del giorno, ma attualmente la nuvolaglia si è formata su diverse regioni d’Italia e si va addensando con maggiore rilievo sulle regioni settentrionali, in particolare a ridosso delle zone alpine.