Un’intensa area di bassa pressione, ieri collocata in prossimità della Sardegna, si è estesa a tutte le regioni centro-meridionali pilotando un intenso sistema perturbato, il cui principale ramo frontale si è portato oltre l’Adriatico. Nel frattempo il perno della depressione è risalito di latitudine, in quanto si può chiaramente individuare sulle regioni centro-settentrionali adriatiche: la ritornante occlusa del sistema perturbato interessa chiaramente il Nord ed è all’origine delle precipitazioni nevose fino a quote basse che hanno interessato, fin dal mattino, alcune zone della Val Padana centro-orientale, ma in particolare l’Emilia Romagna. Il risucchio d’aria umida non ha tuttavia favorito nevicate consistenti ed anzi da più parti la neve è caduta molto bagnata o si è tramutata in pioggia. Nelle ore mattutine le nevicate più significative hanno colpito Bologna e Trieste, in quest’ultima sotto lo sferzare di violente raffiche di Bora che hanno fatto confluire parte dell’aria più fredda presente oltre le zone carsiche. La strada principale dell’affondo si sta tuttavia realizzando attraverso la Porta del Rodano e quella di Carcassone, con venti impetuosi e più freddi di Maestrale che hanno raggiunto la Sardegna, ove è già in atto un primo severo abbassamento delle temperature.
L’attenzione principale è rivolta naturalmente a seguire il fronte d’irruzione gelida che sta già scivolando a grandi passi verso la Francia meridionale, data la successiva penetrazione sul Mediterraneo in direzione dei mari italiani, laddove darà ulteriore linfa alla persistente circolazione di bassa pressione. Una nevicata intensa ha interessato nuovamente Parigi, per quello che è il quindicesimo episodio di un Inverno straordinariamente freddo e nevoso. L’impronta della lingua gelida d’estrazione scandinava (dove insiste il cuore del gelo) è ben evidente sull’Europa Centrale, ma anche sulla Francia, e ormai pressa sull’Arco Alpino.