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Vigoroso vortice stratosferico ostacola, per il momento, lo sviluppo di grandi e persistenti blocchi troposferici

di Michelangelo Nitti
24 Dic 2004 - 19:07
in Senza categoria
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Mappa GFS di analisi circolazione nord emisferica. Fonte: https://grads.iges.org/pix/hemi.fcst.html.
Nel Nord Emisfero, la circolazione troposferica in quota alle medie e alte latitudini è veloce e caratterizzata da un temporaneo rafforzamento di tre grandi onde planetarie.
Sta retrogradando moderatamente la prima onda di Rossby, che insiste sul Pacifico orientale, parzialmente alimentata da “forcing” tropicali. Il settore settentrionale del promontorio anticiclonico bloccante è contrassegnato da carattere baroclino, con pulsazioni meridiane ed è seguito, più ad est, da geopotenziali e temperature piuttosto basse sugli stati orientali nord-americani.
Il moto retrogrado dell’onda anticiclonica, favorito dalle anomalie termiche del Pacifico centro-orientale, determinerà un’attenuazione di queste colate artiche ed un peggioramento del tempo sul settore pacifico del Nord-America, con temporanee invasioni d’aria fredda. Tra il 27 dicembre e il 6 gennaio, ripetute ondate di maltempo investiranno il sud-ovest statunitense e il nord-ovest messicano, con fenomeni più intensi sulla California.

È debole l’eccitamento d’onda di Rossby sul comparto atlantico, dove prevalgono “forcing” di derivazione tropicale; ma nelle prossime ore ci sarà una rapida crescita di un’onda risonante sull’Atlantico centro-orientale, correlata ad una cospicua colata artica marittima sull’Europa, con successivo, temporaneo, “wave breaking”.

Una terza onda risonante insiste sulla Siberia centro-occidentale, con caratteristiche di cellula anticiclonica bloccante associata a “wave breaking”. Il blocco anticiclonico asiatico, a tratti alimentato da forzature orografiche, devia i “westerlies” e i sistemi frontali associati verso l’Asia centro-meridionale e le coste artiche della Siberia. Sono previste ancora nevicate sulla Siberia nord-occidentale e altre ondate di cattivo tempo sull’Iran e, in misura minore, su Golfo Persico, Pakistan e Afghanistan, soprattutto tra il 25 e il 29 dicembre.

Nel Nord Emisfero la circolazione stratosferica di quest’inizio inverno si discosta nettamente da quella degli ultimi due anni, quando il vortice stratosferico era poco intenso e molto disturbato. Nell’inverno 2002-03 uno “stratwarming” coinvolse soprattutto l’Alaska, ove si formò un blocco anticiclonico molto stabile. Durante l’inverno 2003-04 un forte riscaldamento stratosferico si collocò nel settore settentrionale della Russia e della Scandinavia.
Ora, il vortice freddo stratosferico presenta intensità notevole, con minimo su Groenlandia settentrionale. Conserva ancora un accenno di conformazione a tre onde, derivante da un residuo disturbo meridionale prodotto da una debole propagazione d’onde lunghe troposferiche e da “forcing” troposferici di genesi tropicale.
Secondo le proiezioni del modello GFS, nel medio termine il vortice dovrebbe diventare quasi circolare per il graduale esaurimento del disturbo meridiano, che produrrà anche un’ulteriore accelerazione delle correnti. Poi dovrebbe assumere forma sempre più ellittica; le previsioni a lungo termine, infatti, confermano la tendenza a “wave2 pattern”.

La persistenza di un vortice stratosferico molto vigoroso ostacola, per il momento, lo sviluppo di grandi e persistenti blocchi troposferici e alimenta “jet stream” particolarmente intensi. Nel medio termine, l’ulteriore rinforzo delle correnti stratosferiche e l’attenuazione dei “forcing” tropicali indurrà, nel flusso zonale troposferico, un incremento del trasporto meridiano per opera delle ondulazioni ad alta frequenza ed un’attenuazione di quello indotto dalle grandi onde planetarie.

Nella media e alta troposfera, l’anomalo e persistente anticiclone atlantico è destinato lentamente ad indebolirsi a causa dell’attenuazione graduale della MJO (Madden Julian Oscillation) nell’Oceano Atlantico tropicale.
La MJO è un’oscillazione intrastagionale tropicale ad 1-2 onde emisferiche, della durata, generalmente, di 30-60 giorni. È più vigorosa nella stagione invernale, specialmente nell’emisfero orientale, con un massimo d’intensità sull’Indonesia.
Nelle aree in cui la “Madden Julian Oscillation” determina un incremento dell’attività tropicale, si creano “clusters” d’ammassi temporaleschi e cellule anticicloniche nell’alta troposfera tropicale a nord e a sud dell’area perturbata. Quando questo fenomeno accade su Centro America e oceani limitrofi, alle medie latitudini dell’Oceano Atlantico viene favorito lo sviluppo di promontori anticicloni troposferici per l’azione di forcing espressi mediante pulsazioni anticicloniche dinamiche ad onda lunga partenti dall’America centrale e dall’Atlantico tropicale occidentale.
La lenta migrazione verso levante della fase di MJO produrrà, tra la fine di questo mese e i primi giorni del nuovo anno, il graduale sviluppo di un’alta pressione sub-tropicale su Africa nord-occidentale, Mediterraneo centro-occidentale, Europa sud-occidentale. Di conseguenza ci sarà un netto miglioramento del tempo sul nostro Paese.

Le previsioni GFS a lungo termine confermano la tendenza a “wave2 pattern” anche nella circolazione troposferica.
Probabilmente, nella media e alta troposfera, si svilupperà ulteriormente la potente onda di Rossby nel comparto pacifico orientale. Il promontorio bloccante asiatico dovrebbe rispondere temporaneamente a questa sollecitazione assumendo, per qualche giorno, la funzione di seconda onda risonante. Poi si attenuerà.
Nel lungo termine, il promontorio anticiclonico prodotto da “forcing” tropicale sull’Europa sud-occidentale dovrebbe assecondare la crescita di una nuova, seconda onda risonante, che si dovrebbe allungare in senso meridiano spingendosi fin verso il Nord Atlantico. Lo sviluppo di due grandi onde bloccanti nel Nord Emisfero potrebbe poi indurre alterazioni nel comparto artico, con ripercussioni sulla circolazione stratosferica.

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