Il canto del cigno dell’Anticiclone:
la sfuriata anticiclonica sta per giungere al capolinea. Ma prima d’abbandonare le nostre regioni, definitivamente o meno ne parleremo in seguito, riuscirà ad introdurre masse d’aria caldo-umida di chiara estrazione africana. Significa che le temperature registreranno un ulteriore rialzo, specie al sud e nelle isole maggiori tant’è che non sono da escludere punte massime superiori ai 30°C.
Riecco l’Atlantico:
l’aumento termico va ricondotto alle dinamiche bariche in atto sull’Europa occidentale. Avete presente il Vortice Ciclonico sull’Atlantico portoghese? Beh, posizionandosi su quella che in gergo definiamo “falla barica iberica” non potevamo non mettere in conto una risposta dinamica dell’Alta Africana. Trattasi, lo si è detto, di richiamo pre-frontale ovvero di una cupola anticiclonica provvisoria destinata ad essere scalzata dal fronte perturbato in avanzamento verso est.
Si torna in Autunno:
dovessimo considerare l’avvio della stagione autunnale dal punto di vista astronomico, la perturbazione in arrivo sarebbe la prima. Se invece considerassimo la stagione meteorologica, cominciata il 1 settembre, allora si tratterebbe della settimana. Nel nostro campo spesso si ha memoria corta e ci si scorda del tempo passato. Ebbene, le prime due decadi di settembre furono condizionate, pesantemente, dal transito di vari impulsi perturbati che diedero modo di assaporare – in un certo qual modo anticipatamente – le prime dinamiche prettamente autunnali.
Rischio nubifragi:
purtroppo dobbiamo mettervi in guardia da quella che sarà l’intensità dei fenomeni, che su alcune regioni rischiano di assumere carattere di nubifragio. Dopotutto il caldo degli ultimi giorni ha creato un serbatoio di energia potenziale pronto ad esplodere al minimo spiffero d’aria fresca. Figuriamoci col transito di una vigorosa perturbazione atlantica. I dettagli previsionali verranno trattati successivamente, quel che possiamo anticiparvi è che tra le aree più a rischio avremo il Nord Italia e il versante tirrenico.
E poi?:
Beh, probabilmente andrà a concretizzarsi quell’ipotesi che abbiamo descritto ampiamente i giorni scorsi, ovvero il ritorno di un promontorio anticiclonico africano. Il problema è che sul comparto atlantico portoghese permane una falla barica – derivante presumibilmente dalle anomalie termiche negative delle acque superficiali di quel tratto d’Oceano – che richiamerà a sé ulteriori apporti ciclonici. Tuttavia, è bene dirlo, potrebbe risultare meno incisiva e duratura dell’attuale.
La svolta:
potrebbe giungere entro la prima decade d’ottobre e si potrebbe passare da condizioni climatici tardo estive, ad un tipo climatico tardo autunnale. Alcune proiezioni modellistiche indicano l’ingresso di masse d’aria fredda nel cuore dell’Europa, dinamica implementata da una spinta dell’Alta delle Azzorre verso nord. Staremo a vedere.
Focus: evoluzione sino al 10 ottobre 2013
Nel fine settimana avremo un consistente peggioramento, che inizierà sabato sera al nordovest e che proseguirà domenica – in maniera incisiva – nelle regioni centro settentrionali. Dopodiché avremo l’estensione dei fenomeni anche al sud e sino a martedì dovremo sopportare piogge, vento e un po’ di fresco. Seguirà un miglioramento che potrebbe caratterizzare la prima settimana d’ottobre, tra l’altro accompagnato come detto da un generale rialzo delle temperature che si riporterebbe su valori superiori alla norma.
Un cambiamento più consistente, forse la svolta tanto attesa, potrebbe manifestarsi verso la conclusione dello step previsionale e il tutto avverrebbe a causa di una prima consistente incursione fredda nel cuore del Continente Europeo. Da valutare gli eventuali effetti sul nostro Paese.
Evoluzione sino al 15 ottobre 2013
L’Atlantico sembra poter prendere il sopravvento successivamente, aprendo le porte al vero autunno Mediterraneo.
In conclusione.
Un mese di settembre che si avvia alla conclusione, in grado di mostrarci sia il suo lato autunnale sia quello ben più clemente estivo.