Stiam per archiviare la prima settimana ottobrina, indicante, osservandola con attenzione, una stagione ancora in fasce. Abbiamo avuto nubi, vi sono state delle piogge, perlopiù frutto di rovesci temporaleschi. L’alternanza tra il caldo, eccessivo, e la normalità, addirittura “apparsa fresca”, s’è mostrata davvero sbalorditiva. È giunta addirittura la neve, fatto non certo inusuale, sui rilievi alpini, localmente al di sotto dei 2000 m di quota.
Ma se ci si ferma un attimo alla memoria, non è stato tanto il tempo passato da quelle temperature massime che, localmente, hanno segnato record mensili imbattuti da decenni. Tutt’altro. Eppure, ci stiamo abituando, l’eccesso è divenuto regola. Ma purtroppo, lo si deve constatare, si tratta sovente d’anomalia positiva. Ben lungi dal voler attribuire una colpa, ma è evidente che il tanto menzionato “riscaldamento globale” ha il suo ruolo.
Tutto ciò, attenzione, non significa assolutamente che l’inverno sarà più caldo della media. Anzi. Da più parti, fonti autorevoli elaboranti previsioni a long range si trovano dinanzi al punto comune, indicante il trimestre freddo addirittura gelido. Anomalie negative quindi, a testimonianza che non esiste, ad oggi, nessuna prova che possa dar vinto il generale inverno.
Dopo tal excursus climatico, si torna docilmente alla cronaca del tempo che fu, che è e che sarà. L’Italia, benché ancora in fasce, risulta interessata da un promontorio anticiclonico proveniente dalla Penisola Iberica, il cui unico obbiettivo sarà quello di raggiungere la sorella continentale europea, in procinto d’invadere le terre Centro orientali. Un connubio passante per le nostre regioni, garante pertanto del tempo stabile, termicamente piacevole ma progressivamente nebbioso.
Il Sud, ultimo baluardo del pregresso quanto flebile peggioramento, sta per essere raggiunto dal sole, figlio della figura stabilizzante suddetta. Tuttavia, proprio oggi, sul bordo orientale dell’alta pressione in movimento verso il Centro Europa, scorrerà aria più fresca ed instabile dai quadranti Settentrionali. Lambendo le regioni del Nord, sarà accompagnata da modesta instabilità, perlopiù sui rilievi alpini e prealpini Centro orientali.
Ne risentiranno anche le regioni dell’alto versante tirrenico, Toscana in primis, laddove, al pomeriggio e soprattutto sui rilievi, potranno esservi locali formazioni temporalesche. Ma deboli e di limitata estensione. Il resto del Centro potrà invece godere del tempo stabile, anche se non diffusamente soleggiato. Infine il Sud, laddove avremo possibili fenomeni da instabilità su Sicilia orientale, Calabria ionica e Puglia meridionale, causa il rinvigorimento della goccia fredda in quota tra Balcani e Penisola Ellenica.
Dal fronte termico giungono alcune novità, indissolubilmente legate alla progressiva, dalla serata, rotazione dei venti dai quadranti Nord orientali. Ecco quindi che sarà possibile un ulteriore generale calo termico, avvertibile maggiormente lungo il versante Adriatico. Correnti che ci terranno compagnia, deboli, anche ad inizio settimana, allorquando l’escursione termica notturna, dettata anche dall’invadenza anticiclonica, potrà favorire le prime, intense, formazioni nebbiose al Nord e nelle valli del Centro.