Il blocco d’aria polare dalla Penisola Scandinava ha cominciato ad intraprendere il suo viaggio che lo porterà ad impattare contro le Alpi ed a valicarle, per poi colpire più direttamente le zone adriatiche centro-meridionali. Il progressivo affondo della saccatura polare verso le Alpi Orientali andrà ad alimentare un poderoso gradiente barico, che determinerà un progressivo rinforzo dei venti fin dalle prossime ore sui nostri mari di ponente e vi saranno le condizioni per forti raffiche di foehn all’uscita delle valli alpine, mentre venti discendenti colpiranno in una prima fase anche l’Emilia Romagna.
La ventilazione sostenuta interesserà praticamente tutti i settori, anche se solo in alcune zone si raggiungeranno intensità di vento non solo di burrasca, ma di vera e propria tempesta. L’immagine in basso è una proiezione fissata alle ore 00Z di Sabato 22, cioè la notte fra Venerdì e Sabato: in questa fase, oltre al foehn in Piemonte e Val d’Aosta, si possono notare venti violentissimi fra Sardegna e Tirreno Centro-Meridionale, ma inizieranno a giungere venti forti da nord lungo l’Adriatico Centro-Settentrionale.
Di colpo ci ritroveremo in un clima invernale, ormai è assodato: il lieve ulteriore slittamento verso est della saccatura polare sta leggermente attutendo l’entità della colata d’aria polare. Da oggi a Domenica ci ritroveremo tuttavia con flessioni anche superiori ai 10 gradi: questo calo termico, rappresentato nell’immagine, mostra l’effettivo scarto delle temperature atteso alla quota isobarica di 850 hPa. Al suolo gli effetti saranno diversificati, a seconda del soleggiamento e della posizione orografica.
Le precipitazioni che si accompagneranno all’incursione polare saranno piuttosto scarse, in virtù di una circolazione depressionaria molto sfuggente ed in rapido movimento verso est-sud/est. I maggiori fenomeni si attendono al Sud, ove sarà maggiore la confluenza fra masse d’aria diverse. Nella giornata di Domenica, come si delinea dalla cartina in basso, i fenomeni a carattere di rovescio interesseranno quasi unicamente i versanti del medio-basso adriatico, risultando nevosi fino a quote di bassa collina: il calcolo della quota delle nevicate si può ottenere togliendo 500-600 metri rispetto al livello dello zero termico, previsto attorno agli 800-900 metri. Su questo calcolo si tiene ben in considerazione l’elevato gradiente termico verticale di cui sono dotate queste colate d’aria polare marittima: solo in caso di forti rovesci la gragnola (o neve tonda) potrà spingersi fino a quote prossime al livello del mare.
Per l’inizio della prossima settimana si prospettano significative novità, che saranno ben da analizzare nei prossimi giorni. In sostanza, si avrà un consistente approfondimento ciclonico sui nostri mari centro-settentrionali, con peggioramento e rialzo delle temperature. Al Nord esiste il rischio di qualche nevicate fino al piano, sui settori della Val Padana Occidentale. Nel frattempo, ci limitiamo a mostrarvi il rialzo termico, in appena 24 ore, previsto fra Domenica e Lunedì.