E’ dagli inizi di Luglio che fa caldo. Ma non quel caldo che ci si attenderebbe di trovare durante una normalissima Estate, piuttosto una calura intensa, ora forte. E non è certo un caldo torrido, o secco se preferite. O perlomeno non ovunque. Perché se è vero che ieri i 40 gradi sono stati registrati dalla stazione di Decimomannu – nel cuore della Sardegna meridionale – con valori di umidità estremamente bassi, è altrettanto vero che in Val Padana l’afa ha fatto sì che si arrivasse a percepire valori di molto superiori ai 40. Nulla di che stupirsi, certo, in fondo lo sapevamo, lo avevamo previsto. E se seguite giornalmente i vari aggiornamenti, anche Voi non avrete coltivato facili illusioni.
Seguirci, forse, per tanti non è stato semplice e probabilmente neppure gradevole. Ma credeteci, anche noi che osserviamo giornalmente i modelli, noi che magari, qualche volta, siam ben felici che si verifichino episodi eccezionali, non avremmo certo voluto condurvi su un percorso intriso di carboni ardenti. Perché poi ci si brucia, e non è piacevole. E non a caso, consentitecelo, abbiamo utilizzato il verbo “bruciare”, perché è quel che sta accadendo al clima peninsulare in questi giorni. Siamo avvolti da un coriaceo Anticiclone, ma non è una semplice struttura su fondamenta di unica matrice. E’ piuttosto un mix “quasi” continentale, perché se andassimo a scorgere le zone di sereno in Europa, ci renderemmo conto che l’egemonia altopressoria non si limita alla sola Italia. Oh no, si spinge sino al Baltico, perché là c’è un’altra cellula anticiclonica che da man forte alla parte africana presente più a sud.
Da noi agisce senz’altro quest’ultima frazione, su questo non vi son dubbi. Altrimenti il termometro non sarebbe cresciuto ulteriormente toccando valori che se non eccezionali possiamo a ben d’onde definire notevoli. Notevolissimi. I 40 gradi, registrati ieri – anche se rammentiamo che proprio in Sardegna, nella piana di Ottana nell’entroterra nuorese, tal valore fu registrato e superato i giorni prima – oggi potrebbero “accendere” la colonnina di mercurio su altre località peninsulari. Dove? Probabilmente in Puglia, forse nella Piana del Metaponto e quindi in Basilicata. Vedremo se ci si fermerà ai 38/39 gradi o si riuscirà a raggiungere la fatidica soglia. Caldissimo anche nelle Centrali tirreniche e le valli interne laziali potrebbero avvicinarsi, se non marcare, i valori suddetti. Non andrà meglio al Nord ed oltre al caldo insisterà l’afa. Farà più caldo in Emilia Romagna e nel Basso Veneto, con valori che potrebbero raggiungere i 38 gradi ma per via dell’umidità verranno percepiti come 42, 43, forse persino di più!
Soglia d’attenzione particolarmente alta nelle grandi città del Centro Nord, ove gli inquinanti stanno viaggiando su valori notevoli. Non ci saranno neppure i temporali, che avrebbero il merito di rendere, almeno temporaneamente, l’aria respirabile e un po’ più fresca. Perlomeno non ve ne saranno laddove servirebbero, perché in qualche zona montagnosa delle Alpi occidentali si formeranno dei cumuli e si assoceranno ad isolati episodi instabili.
Una discreta cumulogenesi potrebbe poi interessare, nelle ore più calde, qualche settore appenninico ed in particolare i rilievi dell’Abruzzo, del Molise, della Basilicata e del nord della Calabria. Tutte zone ove non va del tutto esclusa la possibilità di qualche breve e circoscritto fenomeno. Nulla di eclatante, badate bene, al massimo qualche piovasco o isolato scroscio di pioggia. Per i temporali, quelli veri, si dovrà attendere l’inizio della prossima settimana.