Irma, il terribile Uragano noto in tutto il Pianeta è in Florida e interessa la grande città americana di Miami, nota per numerose serie tv, per i viaggi dei vip in vacanza nelle sue splendide spiagge. Miami è la città d’America dove ogni pensionato benestante vorrebbe andare a vivere nonostante la sua afa estiva terribile e il non trascurabile rischio di uragani. Ma gli americani sono abituati agli eventi atmosferici estremi, e hanno messo a punto un sistema di previsioni e di osservazioni che è unico nel Pianeta.
Irma ha travolto i grattacieli, le spiagge, ha generato l’onda di marea che ha sollevato il livello marino e allagato vari quartieri. Mezza città è senza energia elettrica, la pioggia venuta è alluvionale sotto lo sferzare del vento di Uragano.
Miami non ha subito la catastrofe come le Isole dei Caraibi, dove il vento a 300 km orari ha abbattuto come con la forza dell’onda d’urto di un’esplosione nucleare edifici in cemento armato.
A Miami comunque c’è un uragano, un evento meteo che in Italia non avverrà, nonostante l’enfatizzazione più fantasiosa di taluni.
Irma è un uragano che passerà alla storia per essere quello più forte mai osservato, ma prestissimo sarà dimenticato perché in Oceano Atlantico ce n’è un altro altrettanto potente, la cui rotta è ignora. Secondo alcune stime potrebbe persino finire a nord di New York, per altre potrebbe anche travolgere la grande mela. Ma è troppo prematuro fare previsioni, gli Uragani sono insidiosi.
Gli Uragani tropicali hanno rotte che sono difficilmente prevedibili anche i più sofisticati modelli matematici americani, i quali hanno fatto lievi, ma non trascurabili errori di valutazione della rotta di Irma. L’occhio dell’Uragano era atteso passare su Miami, ma invece ha deviato verso ovest all’ultimo momento, interessando la costa occidentale della Florida. Ciò ha già modificato le allerte meteo delle regioni che saranno raggiunte a nord dal morente uragano, che sarà sempre più robusto della maggiore perturbazione che potrebbe venire in Italia.
Gli americani ogni anno osservano autentici mostri della natura, distanti un’immensità dalle nostre ondate di maltempo, dove si muore ancora per un nubifragio.
La nostra prevenzione è buona, è nella media europea ormai, e va considerato che siamo tra i Paesi d’Europa più martoriati da eventi atmosferici estremi, dal rischio sismico, quello vulcanico e franoso.
Il problema è invece chi dovrebbe recepire l’informazione: la gente.
Diramare allerte meteo e non recepire gli ordini o avvisi, invalida la prevenzione.
Da una nostra indagine abbiamo appurato che molte persone, in Italia, non conoscono neppure il significato di perturbazione, dei simboletti delle mappe che indicano A (Alta Pressione) e B (Bassa Pressione).
Ciò è sconcertante, perché sino ai tempi in cui la RAI dedicava un programma alle previsioni meteo, la cultura meteorologica italiana era maggiore, mentre oggi è decaduta all’osservazione dell’icona dello smartphone che nel desktop mette sole o pioggia.
La vera prevenzione si fa con l’istruzione e la cultura.