Ondata di gelo in tutta Italia. Così titolava il sito web di un importante quotidiano sugli eventi meteo in atto in Italia.
Un’ondata di gelo molto sui generis, perché l’assente è proprio il gelo, almeno se alla parola si vuol dare il significato ad essa assegnato dal dizionario della lingua italiana, ovvero “freddo da ghiacciare l’acqua”.
E anche ondata di freddo è probabilmente esagerato, ma già più attinente alla situazione. Perché se è vero che le temperature continuano ad essere sopra la media stagionale (e allora che freddo è?) è altrettanto vero che nel Centro-Sud Italia la diminuzione delle temperature è stata consistente. Freddo quindi, se non rispetto alla media, almeno rispetto alle condizioni precedenti. Freddo perché da condizioni quasi tardo estive questa irruzione artica (il termine non è usato a sproposito) ha traghettato il Mediterraneo in autunno pieno. Un po’ come si potrebbe definire dolce un caffè senza zucchero dopo aver bevuto l’assenzio.
Ma quantifichiamolo questo freddo. La temperatura media in Italia tra il 9 e l’11 novembre è calata di oltre 3 gradi e mezzo, rimanendo però, seppur di poco, sopra la media climatologica. Il calo maggiore si è avuto al Centro-Sud, dove le massime sono scese di ben 6 gradi. Ecco quindi il freddo, percepito soprattutto in città come Roma, Firenze, Napoli, Palermo, in Puglia e in Sardegna, dove da valori abbondantemente sopra i 20 gradi, si è scesi sotto tale limite, o addirittura sotto i 15 gradi, e accompagnati da pioggia o vento, o da entrambi.
A Roma la temperatura massima è passata da 22,7°C il giorno 9 a 13,9°C l’11. A Firenze da 21,7°C a 14,3°C. A Napoli da 23,2°C a 16,1°C. A Bari da 25,4°C a 18,6°C. A Palermo da 24,9°C a 17,7°C. A Cagliari da 24°C a 18°C. E Bari esclusa, in tutte queste città è scesa da 2 a 4 gradi sotto le medie climatologiche del periodo.
Diversa analisi per il Nord Italia. In questa zona abbiamo addirittura assistito nei valori massimi ad alcuni aumenti termici, causa i venti di caduta dalle Alpi e il ritorno del sole, spesso a delle diminuzioni in quelli minimi, a causa dell’irraggiamento notturno dovuto alla minore umidità e copertura nuvolosa.
A Milano la temperatura massima del giorno 11, 17,8°C, è stata la seconda più alta del mese. La stessa cosa è accaduta, sempre il giorno 11, con i 18,3°C di Torino, e il giorno 12 con i 20,8°C di Genova. A Verona l’11 si è registrata la massima più alta del mese, a Venezia il terzo valore più alto. A Trieste il giorno 10 è stato il più caldo, poi però già dal pomeriggio le raffiche di bora a 130 km/h hanno buttato giù il termometro di 10 gradi. La Romagna è la zona del Nord che ha risentito maggiormente dell’irruzione fredda, l’unica in cui il calo termico sia stato consistente, nelle massime fino a 10 gradi, come a Forlì.
E il gelo? Già, ce l’eravamo dimenticato. Nelle zone di pianura o prossime ad essa l’unica ad aver registrato un valore sotto zero è stata la Malpensa, che la notte del 12 ha toccato -0,4°C per risalire durante la giornata a 16,6°C. Un po’ poco per definirla un’ondata di gelo.
Nemmeno la seconda irruzione artica, prevista per venerdì, porterà il gelo su tutta Italia, ma forse potrà portarlo in alcune zone a relativa bassa quota del Nord Ovest. Probabilmente nemmeno la terza, che potrebbe arrivare verso il 20 novembre lo farà, del resto siamo a novembre, pieno autunno, il mese delle piogge, delle tempeste, non del gelo. E di vento sì ce n’è stato molto, e di pioggia in certe zone ne è caduta anche troppa, come le cronache e anche il Meteo Giornale hanno raccontato.