Ormai ci siamo, l’Atlantico sferra il colpo decisivo sul Mediterraneo: vincere le resistenze anticicloniche non risulta però ancora così facile e stavolta non è l’anticiclone sub-tropicale a creare l’ostacolo, quanto piuttosto un corridoio sottile d’alta pressione che s’estende dai Balcani verso nord, con massimi barici posti più a nord della Scandinavia. Il canale anticiclonico continentale si frappone rispetto alla circolazione gelida che abbraccia le zone scandinave, la Russia e più in generale i territori orientali europei.
Il respiro invernale non concede dunque tregua sulle alte latitudini, con temperature in ulteriore discesa e punte ancora di -40°C sul profondo nord, in Lapponia. Questo grande predominio gelido respinge gli assalti perturbati atlantici, costretti in questa fase a prendere di mira il Mediterraneo, come ormai non accadeva da diverse settimane.
Un primo fronte perturbato ha raggiunto il Nord-Ovest e la Sardegna già dal primo mattino odierno, giungendo un po’ fiacco ed incapace di espandersi verso levante. Come detto, è l’opposizione dell’alta pressione più ad est ad imporre un sostanziale blocco, ma il nuovo sistema perturbato in avvicinamento dal Mediterraneo Occidentale appare ben più organizzato e verrà coadiuvato da un mulinello ciclonico che sta già prendendo forma a nord delle Baleari, in prossimità delle coste della Catalogna.
Le piogge stanno comunque guadagnando terreno sul Nord, in vista della graduale intensificazione del flusso di correnti sud/occidentali messe in moto dalla ciclogenesi in attivazione sul Mediterraneo Occidentale. In questa prima fase le maggiori precipitazioni hanno colpito in parte il Piemonte, con neve in montagna, e soprattutto la Liguria ove si sono persino avuti rovesci localmente grandinigeni. In alcune aree dell’entroterra genovese gli accumuli pluviometrici delle ultime 24 ore hanno raggiunto picchi non così lontani dai 100 millimetri.