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Un weekend freddo e nevoso nel sud della Germania

di Andrea Boi
16 Mar 2005 - 08:22
in Senza categoria
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Nella foto di Stefano Zerauschek, Monaco di Baviera sotto la bufera di neve del 12 marzo.
L’Italia è stata risparmiata dal fronte freddo che nell’ultimo fine settimana si è addossato alle Alpi, portando forti venti, nubi e nevicate moderate, localmente intense, nella Germania meridionale, in particolare sabato 12 marzo. Per esempio, Neuburg, 65 km circa a nordovest di Monaco di Baviera, ha registrato 29 mm di neve fusa nelle 12 ore tra le 6 e le 18 GMT di sabato, a un passo dalla media delle precipitazioni del mese di marzo, che è di 30 mm. A Regensburg, sempre sabato, sono caduti 13 cm di neve fresca, la cui caduta è stata accompagnata da lampi e tuoni.

A Monaco lo scorso sabato il vento ha soffiato fino a 40-50 miglia orarie, mentre la nevicata è stata modesta (www.meteogiornale.it/reportages/read.php?id=873&chapter=1). Sulla vetta del Grosser Arber, a poco più di 1400 metri, nella Selva Boema, 26 cm di neve fresca, caduta accompagnata da una bufera di vento, hanno portato l’altezza del manto nevoso a oltre 280 cm. Sulla Zugspitze, tetto della Germania a 2962 metri, l’altezza del manto bianco supera i 3 metri.

La piccola città di Kvikkjokk, nel nord della Svezia, interessata come tutta la regione dal transito di una massa d’aria molto fredda nei giorni scorsi, ha fatto registrare, grazie anche alla modesta ventilazione e al cielo sereno, una temperatura minima di -34°C domenica mattina. Questo valore è molto più basso della media delle minime di marzo, che si attesta a -13°C. Alle 12 GMT la temperatura era salita a -15,9°C, comunque 15°C più bassa rispetto alla media delle massime di marzo.

Sondrestromfjord, nel sudovest della Groenlandia, ha superato gli 8°C venerdì, 22°C più calda della temperatura media delle massime del periodo. Nell’estremo sud della grande isola, Narssarssuaq è salita oltre i 14°C (fermandosi a quasi 13°C il giorno seguente, sabato 12 marzo), quasi 17°C più calda della media.

Tottori si trova nel nord dell’isola di Honshu, la più grande del Giappone, circa 90 miglia a nordovest di Osaka. Aria fredda, umidificatasi nel passaggio sul Mar del Giappone, ha portato in questa città, ma in molte altre parti del paese, in particolare quelle sopravvento a questa corrente fredda, frequenti e forti rovesci nevosi. Nelle 48 ore antecedenti le 12 GMT di domenica a Tottori sono caduti 70 mm di neve fusa, oltre metà della media mensile di 122 mm. Approfondimento su https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10572.

Nella Cina occidentale e in parte di quella centrale a metà della scorsa settimana vi è stata un’ondata di caldo dalle caratteristiche tardo-primaverili. Tra venerdì e sabato, però, il ritorno alla realtà di una primavera appena iniziata, che può facilmente dare spazio a colpi di coda dell’inverno, è stato brusco, con l’arrivo di venti freddi, nevischio e neve su una vasta regione. Yichang ha così superato i 24°C giovedì, per ritrovarsi sabato con 15 cm circa di neve fresca al suolo.

Sempre in Cina, molto più a nord, Jiuquan si trova al margine meridionale del Deserto dei Gobi. La località ha clima secco, particolarmente in inverno, con una media pluviometrica di soli 4 mm per marzo. In sole 6 ore, tra le 6 e le 12 GMT di lunedì, una nevicata ha prodotto un accumulo di 9 mm di neve fusa, più del totale atteso complessivamente nei primi tre mesi dell’anno.

Ancora piogge in Arabia Saudita. La banda nuvolosa che ha portato rovesci intensi, spesso temporaleschi, sul centro e il nordest del paese, ha lasciato anche nei pluviometri di Riad un buon quantitativo di pioggia: 11 mm in 6 ore (tra le 6 e le 12 GMT di domenica), ovvero esattamente la media pluviometrica dell’intero mese di marzo.

La città di Goodland si trova nella grande pianura statunitense, per l’esattezza nella parte occidentale del Kansas, vicino al confine con il Colorado. Con i caldi e forti venti occidentali provenienti dalle Montagne Rocciose, la temperatura nei giorni scorsi si è impennata vistosamente. Venerdì la massima è stata 20,6°C e sabato addirittura 22,8°C, 12°C al di sopra della media delle massime di marzo.

Lo stesso fenomeno, ovvero il vento occidentale (chinook) discendente dalle Rockies, ha riscaldato fortemente venerdì le pianure dell’Alberta meridionale, dove Lethbridge ha superato i 21°C (la media delle massime del periodo è appena superiore a 3°C). Calgary ha superato i 20°C, stabilendo un nuovo record per la data dell’11 marzo. Stessa situazione nel Saskatchewan, in particolare nel sudovest di questa provincia canadese, dove Val Marie ha anch’essa superato i 20°C.

La vastità del territorio statunitense e in particolare la presenza delle grandi pianure centrali su cui le masse d’aria non trovano ostacoli ai loro spostamenti, producono spesso negli USA contrasti termici molto forti. Mentre El Paso, in Texas, nella prima mattina di lunedì registrava una minima di 14°C (la media delle minime di inizio marzo è 4°C), a Houghton Lake, in Michigan, la minima scendeva fino a -19°C, 12°C più in basso del valore medio del periodo.

Nelle 48 ore antecedenti le 12 GMT di lunedì 14, una vasta area tra nordest Argentina e Uruguay è stata interessata da violenti temporali, con piogge intense. Concordia, nel nordest dell’Argentina, ha ricevuto 133 mm di pioggia, avvicinando moltissimo la media pluviometrica dell’intero mese di marzo (141 mm).

Langebaanweg si trova nel sudovest della Repubblica Sudafricana, sulla costa atlantica, circa 100 km a nord di Città del Capo. Lunedì la temperatura massima è salita a 36°C, 9°C in più della media delle massime di marzo.

Tra venerdì e sabato pomeriggio, ora locale, pioggia torrenziale a Cairns, nel Queensland, in Australia, con 305 mm accumulati in 24 ore. In 5 giorni, tra giovedì e lunedì, i mm accumulati sono stati 380, a breve distanza dall’elevatissima media pluviometrica di marzo (420 mm).

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