Nel corso dell’ultimo editoriale trattammo l’andamento stagionale fino ad allora intercorso, ponendo l’accento circa l’influenza che il tempo aveva avuto sul normale sviluppo colturale in pieno campo. Contrariamente a quanto molti potessero attendersi, la stabilità prolungata, termiche sopra media, alti tenori d’umidità relativa dell’aria possono creare non poche difficoltà alle varie specie vegetali.
Da un lato si potevano osservare indubbi benefici circa la maturazione di alcune colture, quali ad esempio le drupacee, dall’altro, invero, gli effetti negativi potevano ascriversi allo sviluppo di agenti patogeni che, in condizioni di elevata umidità e temperature sopra media, trovavano caratteristiche idonee al proprio ciclo vitale.
La settimana appena trascorsa non ha mostrato significativi cambiamenti, eccezion fatta per le ultime 36 ore. Un’ampia depressione sulle Isole Britanniche ha difatti condotto un ampio sistema frontale ad abbordare la nostra Penisola, al cui seguito si è registrata la formazione di un profondo minimo di pressione in prossimità delle regioni Settentrionali Adriatiche.
Figura ciclonica che, nel suo naturale movimento verso Sudest, ha portato precipitazioni localmente intense, sottoforma di rovescio temporalesco e localmente grandine. La neve, invece, ha imbiancato Alpi ed Appennini a quote via via più basse. Inoltre siamo stati colpiti da sostenuta ventilazione Nord occidentale, dedita principalmente ai settori occidentali del Centro e del Sud.
Or bene, dando una rapida valutazione a siffatte condizioni non si può di certo trascurare l’aspetto legate all’intensità precipitativi, seppure di breve durata, con fenomeni di allagamento dei campi. Specie in zone di pianura con terreni a tenore prevalentemente argilloso. Periodo, questo, nel quale vengono ancora effettuate le lavorazioni per la preparazione del letto di semina delle colture agrarie autunno-vernine. Operazioni quali l’aratura risentono imprescindibilmente del contenuto d’acqua all’interno del suolo.
In talune circostanze si è dovuto procede all’arresto delle lavorazioni in attesa del ristabilimento meteo atteso per il prossimo weekend su tutto il comparto Centro Meridionale del Mediterraneo. Per quel che concerne invece le semine già effettuate, occorre prestare notevole attenzione ai primi germogli presenti, in quanto la presenza eccessiva d’acqua potrebbe determinare fenomeni di asfissia radicale o marciume del colletto. Chiaro pertanto che si potrebbe rivelare una perdita rispetto alla densità iniziale di semina.
Operazioni utili quali in risarcimento delle fallanze andranno prese in considerazione per porre rimedio a tal tipo d’accadimenti. Tuttavia, lo ribadiamo, la fase anticiclonica prevista a breve potrà fornire il tempo utile necessario per la prevenzione e la cura dei problemi riscontrati.