E’ notizia della scorsa settimana un nuovo studio sull’indice NAO eseguito dagli esperti del prestigioso Met Office e pubblicato sulla rivista scientifica Nature. Di che si tratta? L’articolo, o meglio, la ricerca ha condotto all’implementazione di un nuovo modello climatico stagionale in grado prevedere con un anno di anticipo l’evoluzione dell’indice NAO. Una previsione che ci consentirebbe di avere un’idea del trend evolutivo delle stagioni in divenire in netto anticipo.
Utilizzando un super calcolatore, il modello climatico stagionale mostra previsioni abbastanza affidabili per il nostro emisfero. Si basa su due tipi di informazione: la variabilità del clima nella regione del Pacifico tropicale e gli effetti della radiazione solare sulla intensità del vortice polare stratosferico.
“The North Atlantic Oscillation (NAO)” è un pattern climatico a carico del Nord Atlantico e consiste nella fluttuazione della differenza di pressione atmosferica a livello del mare tra le Azzorre e l’Islanda. Un indice NAO positivo comporta una grande differenza di pressione tra le due zone e favorisce una forte circolazione zonale, ovvero intensi venti occidentali nel Nord Atlantico e vivaci ondate di maltempo che scorrono da ovest ad est lungo le latitudini temperate. Una NAO di segno opposto si traduce, solitamente, nel blocco della circolazione occidentale con picchi freddi artici e la comparsa di forte maltempo su Europa meridionale o addirittura sin sul Nord Africa.
Ma come sarà quest’anno? Per ora l’indice NAO sta virando verso valori negativi e nei prossimi mesi potrebbe persistere (ovviamente con normali fluttuazioni) questa tendenza. Se così fosse, la NAO negativa potrebbe causare molte ondate di maltempo alle nostre latitudini, con piogge superiori alla norma anche in Italia.
Va detto che la ricerca di cui sopra non è la prima al riguardo. Due anni fa venne pubblicato uno studio in grado di prevedere l’andamento dell’indice NAO con 3 mesi d’anticipo in base a degli studi effettuati sulla superficie del ghiaccio Artico. Ricerca che tra l’altro è stata presa in considerazione anche per le analisi del Met Office.