Siamo di nuovo a parlare di teleconnessioni, ovverosia di un fenomeno meteorologico importante che si svolge da qualche parte nel Mondo, e che influenza il tempo su altre parti del Globo anche molto distanti da esso.
In questo caso il fenomeno del Nino è noto, e la sua importanza sul clima Mediterraneo sembra essere in crescita da una ventina d’anni a questa parte, in particolare dopo il grande El Nino del 1983.
Si potrebbe ipotizzare che il Nino agisca in correlazione con un altro fenomeno, quello dell’AMO positiva (ovverosia con temperature delle acque nord atlantiche più calde della norma).
Nel caso di un AMO positiva, il Nino agirebbe in sinergia provocando ondate di caldo sul Mediterraneo, mentre con un AMO negativa quest’ultima sarebbe prevalente, limitando o annullando così gli effetti di riscaldamento delle nostre Regioni.
In questi anni l’AMO (Oscillazione Nord Atlantica), sta raggiungendo la sua fase massima positiva, con un trend in risalita iniziato proprio negli ultimi vent’anni, quando hanno iniziato a manifestarsi gli effetti del Nino sulle nostre Regioni.
Iniziando dall’inverno mite e dall’Estate – Record del 1983, per poi passare ai caldi episodi legati al Nino negli anni Novanta (soprattutto nel 1998), per poi finire con la grande Estate del 2003 (anch’essa correlata con un robusto episodio del Nino).
Dopo un lungo periodo caratterizzato da una forte Nina, il suo fenomeno opposto (Il Nino, ovverosia il riscaldamento delle acque equatoriali al largo del Perù), ha iniziato a manifestarsi verso la fine del mese di Giugno, prendendo sempre più vigore.
Le mappe iniziali di previsione del fenomeno davano un suo massimo nel mese di Agosto, ma adesso è stato spostato in avanti includendo l’intero periodo autunnale, tanto da raggiungere un proprio massimo tra Settembre e Novembre prossimi.
L’indice massimo, in quel trimestre, raggiunto per il cosiddetto “Nino 3.4” (la zona del Pacifico in cui si manifesta la massima anomalia con questo fenomeno), è previsto pari a +0,3, non particolarmente elevato, ma i cui effetti sembrerebbero già manifestarsi in area Mediterranea, con un Agosto caldo, ed un inizio di Settembre in controtendenza rispetto a quelli che sono stati i Settembri generalmente freddi degli anni Duemila.
Le anomalie termiche delle acque del Pacifico potrebbero superare i +2,0°C, evento comunque non di poco conto.
Difficile, a questo punto, fare una prognosi per la prossima stagione autunnale, che, persistendo tale fenomeno, potrebbe risultare più calda del normale per la nostra Penisola.
Dopo Dicembre la situazione dovrebbe comunque rapidamente normalizzarsi, per passare ad una debole Nina durante la prossima Primavera del 2009.