Dopo una fase, scorcio di fine inverno “tardivo”, che molti ricorderanno come uno dei più nevosi, in particolar modo i Padani, degli ultimi dieci anni; la situazione evolutiva mostra, nel medio termine, “grandi manovre” sul comparto europeo.
L’inverno ornai giunto al suo capitolo finale non avrà più modo di reagire a questa situazione incalzante. Naturali, ma di assoluta transitorietà, potrebbero essere i ritorni di “fiamma”, ma sicuramente qualcosa, come evidenziato dalle correnti ad alta quota sembra seguire un processo incontrovertibile.
Si stanno disponendo delle onde molto ampie che dalle zone sub tropicali si palesano dirigersi verso le zone polari; mentre di contro dell’aria moderatamente fredda tenta i suoi ultimi affondi sull’est europeo.
Tra questi continui spostamenti di masse d’aria assolutamente difformi tra loro, trova ragione il naturale “passaggio di testimone” dalla “cattiva stagione” verso quella “meno aspra”.
Inutile tornare sui “se e poi…”, poiché questo inverno, a tratti anomalo, ha dato il suo massimo quando era ormai troppo tardi e tramite situazione “piacevoli”, ma ricche di disagi, per coloro che amano il freddo e la neve lo vivono solo come momento di forte impatto emotivo.
Ora, a mio giudizio, liberati da questo “patema” pseudo invernale, possiamo tranquillamente procedere oltre e dare il “via libera” ad una delle stagioni, forse, tra le più belle e cariche di emozioni.
Molta strada è stata percorsa ed il “semestre” freddo ha oltremodo giocato, spesso deriso, la natura; ora la stessa non porge più l’altra guancia e inizierà, svincolata, il suo cammino diritto e sino in fondo.
Qualcuno si chiederà se ciò rappresenta veramente la “fine”, se di fine si può parlare; ma certamente, quanto descritto sopra, rappresenta il “distacco”, taglio più netto, dalla stagione invernale.
Per alcuni è stata una stagione irripetibile, per altri “anonima”; ma senza alcun dubbio finalmente “normale”. Pur nelle sue piccole e grandi anomalie, essa ha portato, in ogni caso, neve e freddo ove, tali fenomeni, sono usuali e statisticamente identificabili ed ubicabili.
Straordinaria stagione per tutto l’arco delle Alpi ed Appennino centro settentrionale, un po’ meno per quello meridionale. Ma questa, Signori, è la regola del nostro clima. Perché non gioire della “normalità”?