Nell’epoca del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici acclarati sentir parlare di un Inverno di freddo e neve è diventato inconsueto. Ci sono stati degli episodi, è vero, ma proprio perché episodi non possiamo considerarli come ricorrenza.
Nell’ultimo periodo in molti ci hanno chiesto perché puntualmente negli Stati Unitisi verificano ondate di gelo epocali mentre l’Europa resta ferma al palo. Bella domanda, diciamo che gli Stati Uniti hanno una conformazione orografica totalmente differente dal vecchio continente ed è sempre stato così. Diciamo anche che la disposizione del Vortice Polare, negli ultimi decenni, è stata stata favorevole – o sfavorevole, dipende dai punti di vista – agli States.
I pattern dell’atmosfera si sono disposti in modo tale da facilitare le irruzioni artiche al di là dell’Atlantico, mentre in Europa dovevano verificarsi tutta una serie di circostanze favorevoli affinché si potesse sperare in un Inverno “decente”. L’ultimo episodio degno di nota è stato quello del febbraio 2012, perlomeno in termini di effetti madornali. Ma negli ultimi anni qualcosa è cambiato, il cambiamento sta riguardando proprio quei pattern che hanno favorito gli USA a discapito dell’Europa.
E’ vero però che fino a questo momento, nonostante ultimamente sia diventato più facile osservare un Vortice Polare disturbato, freddo e neve ne abbiamo visto poco o nulla. Anche quest’anno, giusto per non andare troppo lontano, stanno accadendo delle cose interessanti. Abbiamo avuto un Vortice disturbato, poi talmente forte da far cadere dei record di periodo (novembre), poi nuovamente disturbato.
Ora siamo arrivati al bivio, un bivio che ci mette davanti a due strade: quella dell’Inverno incredibile, quella dell’Inverno anonimo. Non possiamo ancora dirvi quale delle due intraprenderemo, per saperlo dovremo attendere ancora qualche giorno. Dopodiché saremo in grado di fare alcune considerazioni sul perché e sul come intraprenderemo l’una o l’altra direzione.
Ma l’Inverno del freddo e della neve non si vede da tanto, al di là che l’Italia sia un paese mediterraneo e che aspettarsi certi accadimenti potrebbe condurci ad un’attesa estenuante. Però ci siamo, questo potrebbe essere l’anno giusto se solo qualche tassello dovesse incastrarsi nel modo giusto.
Lo ripetiamo, tra non molto saremo in grado di capire se quei cambiamenti atmosferici registrati negli ultimi 2-3 anni avranno uno sbocco verso un altro regime circolatorio. Altrimenti toccherà attendere ancora e non disperare.