In molti, stamane, si chiederanno se il freddo percepibile al di fuori delle mura domestiche è normale oppure no. La risposta è semplice, no. Non è normale. Osservando la media termica trentennale del periodo, quella che ci consente appunto di stabilire cosa è naturale o anomalo, e confrontandola con le temperature odierne, notiamo che i valori sono ben al di sotto della media stagionale. Insomma, fa freddo, ci servono i cappotti, su molte regioni anche gli ombrelli e perché no, una buona giacca a vento.
Oltre al freddo, infatti, spira un fastidioso vento settentrionale, che acuisce la sensazione termica negativa. Sui mari occidentali soffia il Maestrale, in grado di spazzare, progressivamente, via la nuvolosità. Se da un lato avremo un sabato instabile, a tratti persino perturbato, dall’altro si attende un graduale miglioramento, il cui coinvolgimento riguarderà prima la regioni settentrionali, poi la Sardegna ed infine il centro.
Quel che stupisce, comunque, è la precocità di certe sortite invernali. Scenari che sarebbero consoni al mese di dicembre, o magari anche gennaio. In quel periodo è naturale che faccia più freddo, perché le aree di provenienza dell’aria fredda sono pervase da temperature ben più basse di quelle riscontrabili attualmente. Attenzione però, perché se osservassimo le temperature registrate alla quota degli 850 hPa – circa 1500 m di altitudine – in molti Paesi dell’Europa centro occidentale è presente lo zero.
In Italia, sempre alla stessa quota, è giunta l’isoterma + 5, mentre lo zero sfiora l’arco alpino. Ed è così che si possono spiegare le nevicate al di sotto di una certa quota. In Appennino localmente al di sotto dei 1500 m, sulle Alpi vi sono aree ove vengono segnalate prossime ai 1000 m. Ed il calo termico atteso oggi, ulteriore, potrebbe favorire un ulteriore abbassamento sui rilievi del centro sud.
Dal punto di vista delle precipitazioni, infatti, si prevede la persistenza dell’instabilità su gran parte del meridione, ma anche su parte del centro. Le segnalazioni attuali indicano la presenza di qualche temporale sulla Toscana, dettato dalla formazione di nuclei temporaleschi formatisi a seguito dell’ingresso dell’aria fredda sul Mediterraneo. Qualche isolato fenomeno investe anche i rilievi del nordest, prevalentemente nevoso.
Scorrendo lo Stivale verso sud, le precipitazioni divengono frequenti e localmente intense. Dalle coste del medio Adriatico sino alla Sicilia, passando per la Puglia e la Calabria. Si tratta di rovesci e locali temporali, che in tali aree persisteranno per buona parte della giornata, sino alla tarda serata.
Orientando lo sguardo, per un attimo, alla nuova settimana, dopo un temporaneo miglioramento sembra confermato l’ingresso di una perturbazione proveniente direttamente dall’Atlantico. Scenario che quindi, dall’Inverno, muterà, divenendo, finalmente, autunnale.