Ultima stazione di Luglio, si cambia vettura! Siamo a un bivio, il binario “africano” sta per salutarci e al suo posto intraprenderemo una rotta che ci condurrà, con un viaggio di brevissima durata, in direzione “fresco”. Il popoloso Nord salirà sul nuovo treno oggi, il ridente Centro Sud dovrà attendere un giorno in più.
In apertura abbiam deciso di definire l’odierna come “una strana giornata estiva”, ma se andassimo ad analizzare le cause di tal definizione, capiremmo in un lampo che di così strano non c’è nulla. E’ bene non scordare che l’Italia è un Paese che si snoda in latitudine, per più d’un migliaio di chilometri. E’ del tutto naturale che le perturbazioni spesso non riescano a coprire la distanza in un unico step. Anzi, può anche succedere che nello stesso giorno si verifichino condizioni meteorologiche diametralmente opposte. Non è il caso di andar troppo lontani, basterà osservare il tempo di oggi e avremo una riprova di quanto asserito.
Certo, se indugiassimo troppo nell’osservazione dell’immagine satellitare ultima, non avremmo modo di comprenderne appieno la sostanza. Ma se estendessimo il campo d’osservazione al di fuori dei confini Nazionali, scorgeremmo alcuni elementi che indurrebbero a supporre un’imminente cambiamento. Vedete quell’ammasso nuvoloso sulla Francia? E che ormai è a ridosso delle Alpi occidentali? Bene, null’altro che un fronte temporalesco che fin da ora sta portando i primi temporali sulle Alpi occidentali. Per ora è capace solamente di inviare un avamposto, ma sta sondando il terreno e nelle prossime ore ecco giungere al Nord Italia l’intera cavalleria.
Un fiume temporalesco che sfocerà prima a ovest, e che poi si insinuerà con rapide violente ad est. Tralasciando le metafore, in un sol termine: peggioramento. Esatto, oggi l’Italia Settentrionale sarà investita da un consistente peggioramento temporalesco. Dapprima verranno coinvolte soprattutto la Lombardia e il Piemonte, dopodiché le Venezie. Attenzione, perché le precipitazioni si mostreranno particolarmente vivaci, persino cattive. L’energia in gioco è tanta, il serbatoio d’aria calda è stato rimpinguato negli ultimi giorni dall’Africano, il cui fiato ha gonfiato l’umidità.
Dicevamo. Le regioni che più soffriranno saranno Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. Numerosi gli sconfinamenti verso il piano, con probabilità – alta – di grandinate e colpi di vento. V’è però una differenza sostanziale. Mentre il settore ovest patirà i maggiori fenomeni tra la tarda mattinata e le ore pomeridiane, il Nordest li subirà durante la sera. A seguito del fronte temporalesco è attesa aria molto fresca – ma secca – dai quadranti settentrionali e infatti il foehn si accingerà a spazzare le aree alpine propagandosi parzialmente alle pianure settentrionali. Si spiegheranno in tal modo le schiarite che di sera inizieranno a impadronirsi del Nordovest.
V’è infine da valutare se le precipitazioni riusciranno ad espandersi in Liguria, mentre per l’Emilia Romagna abbiamo quasi la certezza che il tempo sarà bello, e persino caldo. I venti, infatti, prima di orientarsi dai quadranti settentrionali giungeranno da O/SO e sappiamo che nella succitata regione tal correnti arrivano secche e molto calde. Ecco perché le temperature potrebbero schizzare temporaneamente un po’ più su rispetto ai giorni scorsi.
Temperature che invece, al Centro Sud ed in Sicilia, appaiono destinate a salire senza remore. Solo nelle Centrali tirreniche, ed in Sardegna, l’aria da ovest dovrebbe generare una prima graduale flessione. I picchi più alti sono previsti in Puglia, sino ai 39/40 gradi. Valori simili anche in qualche area sicula, in Sardegna – nel settore meridionale – prima che il Maestrale entri in azione si arriverà probabilmente sino ai 37/38°C. Un canto del cigno africano che ci farà patire. E non poco. Ma se poi queste sofferenze si tramuteranno – come avverrà – in vivace rinfrescata, allora i patemi saremo disposti anche a sopportarli.