Lo scorso fine settimana ha segnato l’esaurimento del lungo episodio di maltempo e, per maggio, freddo, con gli ultimi temporali nel nordest nella notte tra domenica e lunedì. L’episodio ha lasciato molto innevati gran parte dei nostri rilievi, e non per spolverate, giacchè le webcam non solo alpine ma anche dell’Abetone e del Terminillo ci hanno mostrato decine di centimetri di neve fresca già a quota 1300-1400.
Dopo un paio di giorni di tregua, con ripresa termica soprattutto al sud e sulle isole, già martedì pomeriggio una nuova depressione è avanzata dalla Spagna su Sardegna e regioni occidentali, riportando le piogge mercoledì, questa volta con un campo termico più vicino ai valori normali della stagione. Esauritosi quasi del tutto giovedì, con i fenomeni traslati a est, anche questo episodio, siamo in un’altra fase di intervallo, in attesa che, complice la consueta “simpatia” dell’anticiclone delle Azzorre per le incursioni verso nord, una nuova discesa di aria fredda si porti dalla Finlandia verso i Balcani, coinvolgendo marginalmente domenica le nostre regioni di nordest e, nel pomeriggio/sera, quelle del basso Adriatico e ioniche, in attesa di dare effetti un po’ più incisivi sulle nostre regioni del sud, salvo le coste campane e la Sicilia centro-occidentale, lunedì.
Dopo la giornata odierna, venerdì, in cui nuvolosità residua darà ancora origine a rovesci e qualche temporale su Triveneto, Puglia e Appennino abruzzese-molisano e meridionale (mentre attività cumuliforme pomeridiana originerà temporali sulle Alpi occidentali, localmente in estensione alle zone pedemontane), nel weekend avremo il tempo che descriviamo ora in dettaglio.
Sabato 15 maggio su tutte le regioni prevalenza di cielo sereno o poco nuvoloso, con sviluppo pomeridiano di nuvolosità cumuliforme sui rilievi. Gli addensamenti potranno essere più intensi sui versanti adriatici dell’Appennino centrale e meridionale. Possibilità di qualche rovescio o temporale a ridosso dei rilievi alpini occidentali.
Venti generalmente deboli, in prevalenza dai quadranti settentrionali, con qualche rinforzo sul medio e basso Adriatico, sullo Ionio e sui rilievi del sud. Temperature in aumento al nord, specie al NW, e sulla Toscana, senza notevoli variazioni altrove.
Domenica 16 maggio poco nuvoloso su quasi tutto il paese, con addensamenti nuvolosi sulle regioni nordorientali e, nel pomeriggio, quelle del medio e basso Adriatico e a seguire le ioniche. Su queste regioni possibili locali rovesci e temporali, specie sui rilievi e nelle zone pedemontane del Friuli-Venezia Giulia.
Temperature in ulteriore lieve aumento al nordovest, sulla Sardegna e le regioni centrali tirreniche, in lieve calo su quelle del medio-basso Adriatico e ioniche (e in montagna nel nordest), stazionarie altrove.
Venti in prevalenza dai quadranti settentrionali, molto deboli al nordovest e sulle regioni centrali tirreniche, appena più vivaci altrove, con qualche rinforzo sulla Puglia.
DOVE ANDIAMO
La provincia senese nella sua parte sud è una delle zone più interessanti d’Italia, coniugando motivi di interesse ambientale (le Crete), artistico (Pienza e Montepulciano, basta la parola), enogastronomico (dice nulla il Brunello di Montalcino?). Partendo dal capoluogo, è la Via Cassia, che scende verso Roma, l’asse portante dell’itinerario che proponiamo, che prevede numerose deviazioni. La prima, appena fuori città, si dirige, sulla sinistra, verso Asciano attraverso l’area delle Crete, dove collinette argillose, bruciate dal sole in estate e solcate da calanchi, si estendono a creare un vigoroso, singolare paesaggio.
Superato il borgo medievale murato di Asciano (da vedere la Collegiata di Sant’Agata e l’annesso Museo di Arte Sacra), si prosegue per Monte Oliveto Maggiore. Il luogo, un’altura densa di cipressi, era disabitato quando Bernardo Tolomei, docente di diritto, di ricca famiglia senese, proprietaria di queste terre, vi si relegò fondando un monastero benedettino (1313). Oggi l’Abbazia è un insigne monumento, che consta di vari edifici e ospita numerosi capolavori. Segnaliamo le terrecotte robbiane all’interno e all’esterno della porta d’accesso, ricavata nel torrione merlato, il bel campanile romanico-gotico della primitiva Chiesa abbaziale (rinnovata in forme barocche nel 1772, all’interno un bel coro ligneo), il ciclo di affreschi della vita di San Benedetto sulle pareti del chiostro grande, eseguiti da Luca Signorelli (1497-98) e dal Sodoma (1505).
Tornati sulla Cassia e superato Buonconvento, in parte racchiuso da mura trecentesche (anche qui un bel Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia), si devia sulla destra per Montalcino. Se il Brunello ha dato fama mondiale a questa cittadina, non bisogna dimenticare un’altra importante produzione tipica, quella del miele. Il borgo è interessante anche dal punto di vista architettonico e monumentale, vantando un ambiente urbano gradevole di impronta medievale, con asse su Via Matteotti che si allarga sulla Piazza del Popolo, dove prospetta il Palazzo Comunale (sec.XIII-XIV). La Rocca (eretta dai Senesi nel 1361), che domina la città dall’alto di un poggio, fu l’ultimo baluardo per la libertà repubblicana senese, visto che dopo la caduta di Siena (1555) vi ripararono 650 famiglie che, guidate da Pietro Strozzi, riuscirono a far vivere la Repubblica ancora 4 anni.
Ritornati sulla Cassia ci ritroviamo a San Quirico d’Orcia, borgo antico ricco di begli scorci ambientali (da vedere la Collegiata romanica dei sec.XII-XIII), dove si piega a sinistra per giungere in breve a Pienza. In cima a un colle, dominante un vasto panorama, sorge solitaria e silenziosa (un po’ meno nei periodi di maggiore afflusso turistico…) questa piccola città voluta da un papa umanista, quel Pio II, ovvero Enea Silvio Piccolomini, che qui era nato nel 1405. Il borgo allora si chiamava Corsignano ma egli, appena eletto Papa (1458), volle trasformare il luogo natale in città, ribattezzandola Pienza, affidando la direzione del lavoro a Bernardo Rossellino. Nel 1464 le morti di Pio II e del Rossellino lasciarono incompiuta l’opera, portata avanti però quanto basta a lasciarci un vero gioiello, quasi la realizzazione della “città ideale”.
Il capolavoro del Rossellino è il rifacimento della piazza sul punto più alto del colle, oggi Piazza Pio II, dove prospettano la Cattedrale, il Palazzo Piccolomini, il Palazzo Ammannati, il Palazzo Pubblico e il Palazzo Vescovile. La Cattedrale, eretta dal Rossellino nel 1459-62 sul sito della antica pieve romanica, ospita nel luminoso interno un bel coro ligneo e numerose opere d’arte fra cui spicca una pala d’altare dell’Assunta, capolavoro del Vecchietta, mentre nella cripta c’è un bel fonte battesimale e resti di sculture romaniche della precedente pieve.
Il Palazzo Piccolomini, imponente, fu eretto demolendo gli edifici preesistenti. Le forme rinascimentali sono ispirate a quelle del fiorentino Palazzo Rucellai (anch’esso realizzato dal Rossellino). Dall’elegante cortile interno si accede al giardino pensile, sul quale prospetta la grandiosa loggia a tre ordini che chiude l’edificio a mezzogiorno.
Asse della cittadina è Corso Rossellino, fiancheggiato da case e palazzi nobili rinascimentali, frutto degli interventi di Rossellino. Molte le botteghe di artigianato e di gastronomia, dove si vendono, oltre al miele e al Brunello (ma anche al bianco Val d’Arbia), i pici (un particolare tipo di pasta, nei ristoranti e nelle trattorie ve li serviranno al ragù, al sugo d’anatra, all’aglione) e il pecorino di Pienza, ma anche i classici prodotti dolciari senesi (cavallucci, ricciarelli, panforte). Quasi all’estremità est del Corso, poco prima di Porta al Giglio, conviene prendere a destra la Via del Castello, che torna verso la Piazza Pio II offrendo begli scorci panoramici sulla Val d’Orcia, la Rocca di Radicofani e il non lontano Amiata.
Oltre Pienza, Montepulciano è situata sulla cresta di un’altura, tra la Val d’Orcia e la Valdichiana. La città è un ambiente urbano rinascimentale interessantissimo, con echi fiorentini, in particolare nel Palazzo Comunale, eretto tra ‘300 e ‘400, la cui facciata in pietra si deve al Michelozzo e la cui struttura complessiva ricorda molto quella del Palazzo della Signoria di Firenze.
Sulla Piazza Grande dove prospetta il Palazzo Comunale, si trova anche il Duomo, edificio tardorinascimentale (1586-1630), ma il bello della città è passeggiare per le vie, in particolare quelle del “Corso”, fiancheggiate da palazzi patrizi cinquecenteschi. Fuori dalle mura, un altro gioiello, la chiesa di san Biagio, che sorge su un terrazzo naturale a SW della città. Opera di Antonio da Sangallo il vecchio (1518-45) è una solenne costruzione in travertino a croce greca, coronata da cupola, con fronte fiancheggiata da due campanili.
Presso San Quirico d’Orcia, Bagno Vignoni costituisce un ambiente urbano particolare, con la curiosa piazza-vasca al centro del borgo medievale. Delle sue tiepide acque curative si valse anche Lorenzo il Magnifico.
Un ultimo cenno alla magnifica Abbazia di Sant’Antimo, solitaria sullo sfondo verde di un colle. La chiesa abbaziale, romanica, risale al sec.XII e ha un severo e suggestivo interno a tre alte navate con colonne e pilastri, con capitelli di forme diverse, matronei aperti da bifore, presbiterio cinto da deambulatorio e navate laterali con volte a vela. A destra della chiesa i resti del monastero, in parte ricostruito, oggi sede dei canonici di San Norberto. Potente e antica abbazia benedettina (se ne documenta l’esistenza già nell’812), fu soppressa nel 1462, andò in rovina e solo nel 1870 se ne iniziò il recupero.
Nella zona il tempo sarà piuttosto buono sia sabato che domenica, con passaggi nuvolosi soprattutto nelle ore del pomeriggio, quando non mancheranno i cumuli sui rilievi, ma con bassa probabilità di fenomeni, appena più alta la domenica. Venti deboli settentrionali, temperature minima e massima 10°/21°C sabato, 11°/20°C domenica (riferite a Pienza).