Si è attivato di nuovo l’anticlone delle Azzorre che sta assumendo una posizione non tipica della stagione estiva. Nei prossimi giorni si propagherà con il centro di azione tra le Isole Britanniche, la Scandinavia ed il Mare del Nord.
L’Alta Pressione assumerà una configurazione anomala per il periodo, ed una fase di tempo asciutto e caldo interesserà la Francia, le Isole Britanniche, l’Europa centrale e la Scandinavia, con temperature superiori alle medie.
Il mese di luglio non è insolito proporci cambiamenti anche sostanziali rispetto a giugno, predecessori di quelli che avremo ad agosto, ma è complesso individuare cosa deriverà dall’anticiclone delle Azzorre così alto di latitudine. Luglio porta la maggiore stabilità atmosferica di tutto l’anno nelle regioni del Mar Mediterraneo, è il mese più asciutto di tutti.
Di sicuro in Europa appaiono accentuarsi gli scambi di masse d’aria secondo i meridiani, con apparente maggiore continentalità climatica. Le variazioni termiche che si generano derivano da condizioni temporanee causate dalla circolazione atmosferica, non da cambiamenti strutturali del clima.
L’Europa è influenzata dalla presenza di una corrente marina chiamata Corrente del Golfo, che allo stato attuale non presenta variazioni termiche che presuppongono un suo colmamento. E’ pur vero che alcune analisi rilevano un calo di salinità, ma il rilevamento della temperatura superficiale dell’Oceano Atlantico settentrionale è tranquillizzante con varie regioni che segnano valori superiori alla media.
E già, la meteorologia moderna si avvale di molteplici metodi per l’osservazione del tempo atmosferico, non ci son più solo le boe per rilevare la temperatura del mare.
Il solo cambio di circolazione atmosferica, anche se insistente, cambia il clima solo temporaneamente in quelle che sono normali fluttuazioni.
Se alle normali fluttuazioni della circolazione atmosferica si sommano gli effetti del riscaldamento globale, potrebbero scaturire evoluzioni nella circolazione atmosferica insolite, con un trend verso l’accentuazione dell’insistenza di alcune condizioni climatiche.
In tal ambiente va anche detto che le variazioni di temperatura sono più rilevanti nelle alte latitudini, dove il cambio climatico si può già osservare ad occhio nudo con modifiche di flora e fauna.
Ma rivediamo l’evoluzione della circolazione atmosferica per capire cosa accade e accadrà:
l’alta pressione delle Azzorre assumerà una posizione che sarebbe comune nell’inverno, quando richiamerebbe verso l’Italia aria gelida dalla pianura sarmatica.
In tal contesto è sempre il Sud Italia ad avere i maggiori fenomeni atmosferici, in quanto si trova ai margini dell’influenza più diretta e quindi stabilizzatrice dell’alta pressione.
Il persistere di correnti nord orientali, che d’estate apportano temperature non elevate, ma neppure molto più basse della media, generano tempo incerto, con temporali pomeridiani derivanti dall’instabilità atmosferica.
Nel giugno 1976, mentre un poderoso anticiclone arrecava siccità e calura notevole sull’Europa, il Sud Italia, la Sicilia, la Sardegna, le zone appenniniche di Abruzzo, Molise e Lazio venivano quotidianamente interessate da temporali pomeridiani e temperature più basse della norma.
Allora come oggi si realizzava una bizzaria del tempo estivo che apportava sconvolgimenti climatici.
Anche nel 2002 d’estate vedemmo una rassegna di eventi atmosferici fuori dalla regole note del clima. In Luglio si ebbero piogge 20 volte superiori alla media in molte regioni del Sud Italia, eppure in altre lande d’Europa, la corrente calda, come allora anche oggi, era causa di siccità e calura.
E’ evidente che in una tale situazione il tempo diviene imprevedibile sul lungo termine. Se oggi è nota una certa anomalia possiamo stilare delle previsioni attendibili, tra due, tre settimane potremo essere investiti da altre forme di eccessi del tempo con caldo oppure maltempo.
Ma se al Sud i temporali portano refrigerio, il Nord Italia patisce l’influenza dell’alta pressione, così se nel 1976 si ebbero eccessi di pioggia al Sud, al Nord si iniziò con la siccità. Infatti la posizione che assume l’alta pressione comprime l’aria nei bassi strati sul nord Italia sia per fattori di subsidenza tipici delle alte pressioni, che per i venti di caduta dai rilievi.
Così che ieri si sono avuti +36°C nelle pianure friulane e valori sotto i +30°C su tutto il Sud Italia. E l’aspetto più negativo è che le configurazioni appena esposte tendono a persistere più che nel passato, esaltando gli eccessi che ne derivano.