Ultime uscite modellistiche del giorno 16 Novembre
GFS12Z Il modello americano aggiusta il tiro rispetto all’aggiornamento precedente delle ore 06Z (rammentiamo che le GFS hanno ben 4 uscite giornaliere), costruendo uno schema barico nettamente più incisivo sull’entità del freddo e delle nevicate. Ebbene, l’intrusione fredda si avvierà a partire dalla giornata di Venerdì 21, con un ingresso inizialmente diretto verso le regioni adriatiche. Nel corso del week-end proseguirà la possente espansione del ramo del Vortice Polare verso tutte le nostre regioni, grazie ad un Alta Pressione oceanica ben eretta sui meridiani e poco intenzionata a premere verso il Mediterraneo Occidentale, al fine di far slittare più ad est la colata polare. Questo si traducerà in una situazione meteo fortemente instabile su tutto il Centro-Sud, con neve a quote man mano più basse. Fra Domenica 23 e Lunedì 24 s’intensificherà ulteriormente l’effetto dell’avvezione polare sul Mediterraneo Centrale, grazie all’espansione dell’ala orientale anticiclonica verso la Penisola Scandinava, il Baltico ed il Centro Europa: giungerebbe un poletto d’aria gelida da -40°C a 500 hPa sulle zone adriatiche, con neve a basse quote sul Sud e sulle Isole. Secondo le attuali prospettive, l’ondata di freddo si concluderebbe attorno al 25 Novembre, ma a carattere del tutto temporaneo per l’arrivo di un nuovo impulso polare fra il 26 ed il 27 Novembre, sullo schema tracciato in precedenza.
ECMWF12Z Le carte di Reading peggiorano di poco le prospettive previsionali, rispetto al run stratosferico delle ore 00Z. In base a quest’ultimo aggiornamento, l’avvezione polare toccherebbe l’apice fra Venerdì 21 e Sabato 22 mostrando i maggiori effetti sulle regioni adriatiche, per poi slittare temporaneamente verso i Balcani ed in genere risalire sull’Europa Centro-Orientale. Sul lunghissimo termine (inizio settimana del 24 Novembre) un nuovo cedimento pressorio sul Mediterraneo Centro-Occidentale permetterebbe l’ingresso di parte dell’aria fredda polare presente sull’Europa Centrale, coadiuvata da una ciclogenesi sui nostri mari.
DWD12Z Entusiasmanti le carte proposte dal modello tedesco, sulla base degli ultimi aggiornamenti che ricalcano quelli precedenti. Questo modello si spinge fino alle 132 ore di previsione, momento nel quale viene indicato l’avvento della potente onda ciclonica polare, con bassissimi geopotenziali e temperature dell’ordine di -40°C a quasi 5200 metri d’altezza. Si tratterebbe di un’intrusione diretta sul cuore della Penisola, fin troppo bella per essere vera, con asse perfettamente verticale.
UKMO12Z Il modello europeo si pone un po’ a metà strada fra le ultime uscite delle ECMWF e delle DWD. Il cuore dell’aria gelida in quota si porterà appena ad est della nostra Penisola, con un più diretto interessamento delle regioni adriatiche. Non è al momento prevista nessuna ciclogenesi secondaria sui nostri mari, ma solo un interessamento della vasta e profonda depressione centrata sui Balcani: una parte dell’aria polare riuscirebbe ad aggirare l’Arco Alpino dalla parte del Rodano, senza pertanto escludere impulsi instabili verso le regioni tirreniche e la Sardegna, nonostante correnti prevalentemente dirette da N/NW.
NOGAPS12Z Non si discostano tanto dalle DWD e prevedono effetti notevoli dell’incursione polare diretta sul cuore dell’Italia. Evoluzione da manuale, con profonda ciclogenesi al suolo sulle adriatiche ed ingresso di geopotenziali molto bassi ed aria gelida all’altezza geopotenziali di 500 hPa, miscela necessaria a rendere produttivo il freddo e favorire fenomeni d’instabilità. Per Sabato 22 tutto il Centro-Nord verrebbe preso dalla -35°C a 500 hPa, con un picco di -40°C sul Triveneto. Anche le carte giapponesi JMA ricalcano ed accentuano una simile evoluzione.
In sintesi Gli ultimi aggiornamenti dei modelli matematici mantengono, nel complesso, significativamente alte le probabilità di un deciso interessamento dell’ondata di gelo e neve verso buona parte della nostra Penisola, almeno attorno al 50%. L’unico modello che ha leggermente ridimensionato l’entità dell’avvezione fredda sul nostra Penisola è stato quello di Reading, ma rammentiamo che questa mattina e negli scorsi giorni proprio il modello ECMWF ha spesso sfornato dei run assolutamente stratosferici, cosa non comune per il prudente modello inglese e che fa intuire che potrebbe giungere un evento davvero notevole per il periodo. Per stabilire la precisa traiettoria dell’ondata di freddo bisognerà ancora aspettare alcuni giorni, se si considera che, talvolta, anche le ultime 72 ore sono risultate determinanti su importanti variazioni modellistiche relative a ritrattazioni di pesanti ondate di gelo.