La perturbazione atlantica non ha tradito le attese. Dopo aver scavato nei giorni scorsi un minimo sul Golfo del Leone ed aver causato un primo afflusso di venti meridionali sulla Liguria, nel suo traslare verso est ha fatto sentire i suoi potenti effetti un po’ su tutta la Penisola. Effetti però molto diversi.
Se al Nord infatti hanno prevalso condizioni meteo molto perturbate, almeno sul settore centro-occidentale, il Centro è rimasto in attesa, con il peggioramento che si è fatto strada questo pomeriggio sul settore tirrenico, mentre lungo l’Adriatico hanno prevalso i venti di garbino o di scirocco. E i venti miti da Sud richiamati dalla depressione mediterranea hanno fatto vivere scampoli di primavera ai siciliani.
I maggiori effetti di questa perturbazione si sono avuti, abbiamo detto, al Nord Ovest. Piemonte, Liguria e Lombardia, un po’ meno la Val d’Aosta, sono da due giorni sotto pioggia e, a quote medio-alte, neve.
Tutta la Liguria ha avuto piogge molto abbondanti, non eccezionali però. Gli accumuli maggiori a Torriglia (290 mm) nel genovese e a Piampaludo (250 mm) nel savonese. Sulla costa, eccetto il levante genovese e lo spezzino, gli accumuli sono stati superiori ai 100 mm, con punte di 160 mm a Savona e di 170 in alcuni quartieri di Genova. Notevoli i 120 mm di Sanremo, Imperia e Ventimiglia, in una zona in cui le piogge sono solitamente più moderate.
Non inferiori sono state le precipitazioni in Lombardia. Se in Valtellina e Val Chiavenna a quote elevate, e nella Val di Livigno sono scese sotto forma di copiose nevicate, spesso a larghe falde, Sulle Orobie ha prevalso la pioggia, con punte di 260 mm a Capovalle e oltre 200 a Barzio (fonte centrometeolombardo). A Como e Varese città in questa “due giorni” di pioggia sono caduti oltre 100 mm, oltre 50 a Milano. Molto abbondanti le nevicate sulle Alpi: da Madesimo, a Livigno e Santa Caterina, la stazione sciistica sul settore lombardo alpino può iniziare con ottimismo. Neve anche all’Aprica.
In Piemonte molto piovose sono state le zone al confine con la Liguria: 205 mm alle Capanne di Marcarolo, 170 ad Arquata; nel novarese si segnalano i 120 mm di Borgomanero, nel verbano i 175 di Verbania e i 170 di Stresa; altre precipitazioni abbondanti sono cadute nel biellese e vercellese. Minori le precipitazioni nel torinese (25 mm a Torino) e nel cuneese, dove però la quota neve è scesa, a tratti, fino sotto i 1000 metri. Ben innevate le Alpi Marittime anche sotto i 1500 metri: a Valdieri e Limone gli accumuli sono di circa 40/50 cm.
In Val d’Aosta precipitazioni non molto abbondanti, imbiancate comunque le località sopra i 1000 metri di quota.
Il Veneto e il resto del Nord-Est hanno visto, finora, ben pochi effetti. Precipitazioni scarse, quota neve molto elevata, temperature molto alte: ancora in queste ore (circa le 19) si registrano 15 gradi a Venezia, 16 ad Udine, 17 a Trieste, tutte sotto intensi venti di scirocco. A Venezia notevole fenomeno di acqua alta con marea di 131 cm. “Freddina” Bolzano dove ha piovuto per tutto il giorno con una temperatura di 5 gradi. Sulle Alpi la quota neve, elevata, tenderà ad abbassarsi già nel corso delle prossime.
La Toscana si divide tra la Lunigiana (climaticamente affine alla Liguria), la Garfagnana e il resto della regione. In Lunigiana precipitazioni molto abbondanti, con punte di 230 mm al Passo della Cisa e di 180 a Pontremoli. Altrove le precipitazioni si sono presentate più deboli (Val d’Arno) o sotto forma di rovesci e temporali, specie dal pomeriggio, quando una tempesta di grandine e vento ha colpito il grossetano. Il fronte freddo dal pomeriggio è entrato in azione infatti, prima in Sardegna, poi sulle coste tirreniche, esaltando l’instabilità e dando un primo impulso alla discesa dei termometri, ponendo fine alle forti raffiche di scirocco. Dalla tarda mattinata pioggia continua ma non di forte intensità cade su Firenze e Pisa. Da poco ha iniziato a nevicare all’Abetone.
Dalla Toscana i fenomeni si sono spostati sull’Umbria e sul Lazio. Un temporale, a tratti grandinigeno, ha interessato anche Roma, ma gli accumuli, al momento, sembrano modesti. In città la temperatura è passata nel giro di circa tre ore da 17 a 12 gradi. Anche nella Capitale, il vento di scirocco che aveva raggiunto in mattinata i 40 km/h, si è andato placando. Temporali si stanno estendendo in queste ore anche alle zone interne del Lazio e dell’Abruzzo, dove però piove anche a quote elevate. La quota neve tenderà però ad abbassarsi notevolmente nel corso delle prossime ore.
Notevoli le differenze, in queste ore di inizio sera, tra versante tirrenico ed adriatico. Se a Pisa ci sono 10 gradi e a Roma 12, ad Ancona e Pescara ce ne sono rispettivamente 17 e 19. Anche l’Emilia ha vissuto una giornata molto calda per la stagione. Il vento di garbino ha portato le temperature fino a 19 gradi a Bologna e Forlì, prima che la maggiore penetrazione del fronte iniziasse a produrre gli effetti piovosi che perdurano dal pomeriggio.
Il Sud è rimasto in attesa. In attesa della pioggia, ma a godersi una giornata soleggiata e a tratti molto ventosa, con le raffiche di scirocco che sono apparse molto intense su parte della Sicilia, della Calabria e della Puglia. Il peggioramento si farà però presto strada anche qui, dalla serata odierna in Campania, e successivamente sul resto delle regioni meridionali.
Piogge, vento e temperature fresche hanno invece caratterizzato già oggi la giornata in Sardegna.
L’aria fredda sta in queste ore adagiandosi sulle Alpi ed entrando anche dalla porta del Rodano. Non dobbiamo aspettarci grandi effetti, l’isoterma 0°C ad 850 hPa arriverà soltanto sul Nord Italia, ma lo spostamento della depressione verso sud-est farà cessare il soffio dello scirocco, e l’entrata dell’aria fredda da nord-ovest esalterà l’instabilità sul Sud Italia. Al Nord invece, a partire da Ovest, tornerà a vedersi il sole. Ma sarà una pausa breve, una nuova perturbazione è attesa per giovedì 3 dicembre.