Freddo e instabile o in miglioramento? Due ipotesi meteo evidentemente contrastati, anzi, diametralmente opposte che sintetizzano le differenze evolutive emergenti dall’analisi dei principali modelli matematici di previsione.
Sciogliere la prognosi, oggi, non è facile. Probabilmente non è possibile. Il motivo dell’incertezza risiede nella particolare configurazione barica che si è andata a creare, una configurazione che è più facile osservare durante l’inverno. In presenza di un’alta pressione, tra l’altro piuttosto coriacea, in Scandinavia è difficile capire in che direzione spingerà il freddo.
Sì, stiamo parlando di freddo perché nel corso del weekend si staccherà un nucleo d’aria fredda dall’Artico russo e punterà con decisione l’Europa. Da qui le differenze modellistiche e conseguentemente evolutive: c’è chi ipotizza la strutturazione di un blocco anticiclonico (unione tra l’alta delle Azzorre e l’alta scandinava) capce di dirottare il freddo su di noi, chi invece aprirebbe la porta atlantica lasciando che il freddo scivoli verso ovest.
Diciamo che l’instabilità dovrebbe verificarsi in entrambi i casi perchè anche nell’ipotesi di un allontanamento del nucleo freddo almeno una piccola parte potrebbe affluire sulle nostre regioni perché risucchiata dall’ampia lacuna instabile presente. Però un promontorio mobile d’alta pressione potrebbe esercitare un certo pressing favorendo un parziale temporaneo miglioramento.
Nel primo caso, invece, l’instabilità verrebbe nettamente rivivacizzata dall’arrivo del freddo e il maltempo avremo modo di persistere anche nel corso della prossima settimana. Non solo, tale scenario ci esporrebbe a un nuovo marcato abbassamento delle temperature che si porterebbero su valori alle medie stagionali e così facendo faciliterebbero la caduta di neve a quote relativamente basse.
Capite bene che le difficoltà previsionali non sono minime, sembra di rivivere situazioni decisamente invernali difficilmente interpretabili. A nostro avviso la soluzione starà nel mezzo, ovvero avremo probabilmente delle ingerenze fredde che andranno a rivitalizzare piogge, temporali e nevicate in montagna. Difficilmente avremo un ingresso franco dell’aria fredda, poi chiaramente siamo qui per essere smentiti.