Brrr…. Ma fa freddo! Scommettiamo che in tanti, stamane, l’avranno esclamato. Non potrebbe esser altrimenti. Se pensiamo che in tante zone si è scesi ben al di sotto dei 10 gradi di minima, non c’è nulla di cui stupirsi. Si può rimanere basiti per la velocità con cui sono calate le temperature, ma anche in questo caso c’è una spiegazione logica. E’ colpa del nucleo freddo. Un nucleo freddo disceso come un fulmine dal nord Atlantico. E di fulmini, in questi 2 giorni, ne ha prodotti tanti!
Tutto terminato? Neanche per idea. Le regioni Meridionali dovranno pazientare un altro giorno. Martedì si avranno condizioni di tempo incerto, soprattutto al mattino. Il risveglio sarà accolto dalle piogge, dai rovesci e da qualche colpo di tuono. Nelle cime dell’Appennino cadrà la neve, anche se si tratterà di accumuli non proprio significativi. Un graduale miglioramento subentrerà dal pomeriggio, quando i fenomeni dovrebbero focalizzarsi in Calabria e nel nord della Sicilia.
Sul resto d’Italia splenderà il sole. Un sole benevolo, grazie al quale si potrà apprezzare un clima nuovamente primaverile. Al Nord e nelle regioni del medio alto versante tirrenico si varcherà la soglia dei 20 gradi, facilmente. Lo stesso in Sardegna. Su Marche, Abruzzo e Molise sarà difficile, sia perché permarranno nubi e qualche pioggia al mattino, sia perché soffieranno le tese correnti settentrionali.
Da mercoledì comincerà a tornare l’Alta Pressione. Quale? Provate ad indovinare…. Sempre lei, o lui. Fate voi. Noi, per abbreviare, vi diciamo che sarà l’Africano. Non così forti come in precedenza, certo le temperature riprenderanno a salire e da metà settimana sarà semplice raggiungere punte massime di 27-28 gradi.
La causa che innescherà la risalita del promontorio è sempre la stessa: un affondo perturbato sulla Penisola Iberica. Affondo che dovrà esser seguito attentamente, perché sembra poter infiltrare un po’ d’aria umida all’interno della struttura anticiclonica e gli effetti si tradurrebbero in un incremento dell’instabilità diurna. Si ripresenterebbero le nubi torreggianti sia nelle Alpi che sulla dorsale appenninica. Nubi associate a scrosci di pioggia, alcuni anche in forma temporalesca.
Verso il finire della settimana non è da escludere che oltre alla cumulogenesi vadano a presentarsi parziali annuvolamenti di tipo medio alto sia nelle regioni del Nord Italia, sia in quelle del versante tirrenico. Nulla di ché, intendiamoci, ma quanto basta a limitare probabilmente un’eccessiva risalita termica.
Concludiamo dando cenno ai venti. Diverranno deboli, in prevalenza di direzione variabile. Nelle aree costiere, durante le ore più calde, interverranno le brezze.