Siamo reduci da un fine settimana natalizio decisamente burrascoso, per la persistenza di un vortice depressionario sui mari italiani, raggiunto poi da una nuova sfuriata fredda dalle alte latitudini continentale. Il freddo europeo continua a mantenersi sugli allori, ma qualcosa sta un po’ cambiando: la parte più dura del nocciolo artico si va infatti concentrando sull’Europa Centro-Orientale, mentre una depressione atlantica sta convogliando aria ben più mite sulle Isole Britanniche, improvvisamente fuoriuscite dal lungo periodo molto rigido.
La ripresa d’attività delle correnti atlantiche è l’elemento saliente di quest’inizio settimana di fine 2010, con le propaggini più avanzate ed innocue del vasto tappeto nuvoloso che hanno raggiunto non solo la Francia, ma anche il Benelux, la Germania occidentale ed il Nord Italia. Nel frattempo dal Mediterraneo Occidentale e dall’Iberia accorre una repentina rimonta anticiclonica, che riuscirà nell’intento d’evitare ai fronti atlantici di influenzare in misura significativa sulle condizioni meteo dell’Italia.
Arrivata l’alta pressione subito dopo la propagazione delle correnti fredde verso tutta l’Italia: correnti settentrionali, convogliate da un vortice ciclonico sfuggito attenuato verso l’Egeo, hanno portato un po’ d’instabilità ancora fra le regioni adriatiche e quelle meridionali, ma con fenomeni di scarso rilievo. Maggiore significato hanno invece assunto le temperature che, per opera dei venti da nord e dei rasserenamenti, sono scese notevolmente nei valori minimi della scorsa notte, specie al Centro-Nord, con notevole sensazione di freddo soprattutto in montagna. Vi sarà spazio per ulteriori flessioni in questa prossima notte, con valori diffusamente sottozero anche sulle aree interne di pianura delle regioni centrali e localmente meridionali, specie laddove non sarà presente la ventilazione ed il raffreddamento da irraggiamento sarà quindi più esaltato.