Dalle proiezioni odierne del modello inglese affiorano dubbi su una possibile partenza prematura primaverile. La configurazione atmosferica in area europea evidenzia una situazione ciclonica sul nord Atlantico ed una figura anticiclonica intensa estesa dal centro Europa fino alla Russia. La disposizione consente a masse di aria fredda continentale di affluire a più riprese verso il Mediterraneo.
Analisi breve termine
Una depressione alimentata da aria fredda proveniente da est si è formata a sud della Grecia. L’anticiclone esteso dalla Spagna fino al centro Europa e alla Russia con disposizione obliqua permette a masse di aria fredda di affluire dai quadranti orientali. Sarà proprio il vortice sul Mediterraneo a fare da motore all’aria fredda che entrerà sul mar Adriatico. La situazione di maltempo residua presente nell’estremo sud della penisola è destinata a smorzarsi a breve sostituita da forti venti orientali. Al momento l’afflusso dell’aria fredda in alta quota sta interessando solo il centro sud della penisola, ma già da oggi alle basse quote troposferiche l’aria fredda comincerà ad entrare al nord determinando un calo delle temperature. La presenza dell’alta pressione al centro nord garantirà bel tempo e cieli soleggiati anche grazie alla presenza di masse di aria di natura secca.
Su scala europea non appaiono nei prossimi tre giorni grossi movimenti delle strutture bariche con alta pressione imponente fra l’Europa e la Russia. Domani in area russa la pressione al suolo viene mostrata dal modello a valori molto elevati (1050hPa).
Un secondo nucleo di aria fredda in quota è previsto entrare sul centro Italia nella giornata di domenica, situazione che apporterà un calo termico in quota generalizzato ed un forte aumento della ventilazione sulle aree del centro e sud Italia. La nuova massa di aria fredda, con formazione ciclonica in quota in estensione dal centro fino al sud Italia, sarà la protagonista di una fase che quindi appare caratterizzata da tempo stabile al centro nord con clima freddo e da instabilità al sud e sulle isole.
Analisi medio termine
Proprio da lunedì appare evidente l’ingresso freddo da est con correnti a spingersi fino al Mediterraneo occidentale. La situazione appare contraddistinta da passaggi nuvolosi e da una crescente condizione di instabilità atmosferica al sud a causa proprio della massa fredda in quota presente sul basso Mediterraneo. La presenza di elevati valori di pressione al suolo dovrebbero garantire condizioni di stabilità invece al nord Italia interessato da un lieve afflusso orientale, a differenza del centro Italia battuto da forti venti orientali.
La situazione particolarmente complicata da definire riguardo la possibile fenomenologia (aria fredda in transito sul Mediterraneo) consente quindi ipotesi tutte da scoprire, attualmente delineate dal modello con costante e crescente fase di instabilità sul basso Mediterraneo. Al nord la possibile fase di calma di ventilazione al suolo in corrispondenza di un afflusso orientale secco, potrebbe consentire a partire dalle pianure del nordovest Italia la formazione di banchi di nebbie notturne da martedì che, complici i nuovi valori termici,potrebbero consentire la formazione di sacche di aria fredda e brina notturna. Le giornate per gran parte soleggiate sarebbero invece caratterizzate da temperature massime gradevoli.
La proiezione a 120 ore del modello inglese evidenzia invece grossi cambiamenti barici con possibile aumento della pressione in area islandese. La possibile scissione del nucleo depressionario polare in 2 depressioni separate sembra poter aprire scenari nuovi in prospettiva, mentre il basso Mediterraneo sarà sempre interessato da aria fredda in quota e da una situazione non particolarmente elevata di pressione che non trova la corrispondenza al suolo, con pressione invece elevata in tutta l’area Europea centrale e mediterranea.
Questa fase potrebbe aprire una breccia alle correnti artiche che potrebbero arrivare da nord, convogliate dal profondo vortice in formazione sul nord della Scandinavia. Nel frattempo il vortice sul nord Atlantico sembra rinforzare dinamicamente la zona di alta pressione in formazione fra l’Europa e l’Islanda mettendo i presupposti per un blocco Atlantico alto di latitudine. In questa fase l’alta pressione delle Azzorre rimane sempre defilata in pieno Atlantico, isolata dalla falla barica presente nei pressi delle coste europee atlantiche, situazione indice di possibili forti oscillazioni delle correnti zonali.
La situazione prevista quindi presenta aspetti interessanti da monitorare e al momento non dà garanzia di una prematura partenza primaverile.