Caldo torrido, o afa, torna l’Africa
Stagione degli eccessi, o forse no. Se andassimo a ritroso nel tempo, percorrendo le ultime Estati, potremmo perfino definirla una stagione normale, ma se proseguissimo il percorso e tornassimo agli ultimi anni del vecchio millennio, potremo definire l’attuale una stagione quanto meno bizzarra. S’è passati da fasi di fresco a bordate di calore possenti, vi sono stati periodo di intensa instabilità, altri invece di spiccata stabilità estiva. Ora, quasi a riprova della maturità stagionale, giungono in serie ondate di caldo sahariano. Certo, nulla a che vedere con l’Estate del 2003, ma l’intensità con cui si ripropongono certi eventi è sconcertante.
Una premessa che manifesta una certezza, quella dell’imminente, nuova, ondata di calore. Osservando le proiezioni mattutine non v’è certo da stare allegri. Tra mercoledì e venerdì fluirà aria bollente direttamente dal deserto del Sahara, i modelli mostrano valori termici – alla quota di riferimento degli 850 hPa che poi corrisponde a circa 1500 m di quota – compresi tra i +20 e i + 25 gradi. Ciò significa che le temperature, al suolo, potranno raggiungere valori notevolissimi con massime localmente oltre i 40 gradi. Sussiste la possibilità che in qualche zona della Sardegna – la regione probabilmente più colpita – si possano raggiungere i 45-47 gradi.
Il tempo di domani
La giornata sarà caratterizzata da condizioni di cielo generalmente sereno o poco nuvoloso. Nel corso della mattinata vi saranno delle stratificazioni nelle regioni del Medio Adriatico, in Puglia e localmente sulla Campania, ma si dissolveranno celermente lasciando strada ad un ampio e diffuso soleggiamento.
Altre nubi, in questo caso ad evoluzione diurna, avvolgeranno come consuetudine le zone alpine. I temporali si svilupperanno soprattutto in Alto Adige, Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta. Nei rilievi piemontesi si prevede una maggiore diffusione, verranno difatti interessate sia le zone occidentali che quelle settentrionali. Osservando i modello non è da escludere possa esservi qualche isolato sconfinamento verso il Biellese, il Canavese e il Torinese.
Qualche sporadico acquazzone potrebbe interessare anche l’area delle Alpi Carcniche. Le precipitazioni sono attese in rapida attenuazione nel corso delle ore serali.
Per quel che concerne i venti, sono attesi deboli variabili un po’ dappertutto. Permarranno settentrionali nel basso Adriatico e sullo Ionio, mentre sul Canale di Sardegna inizierà a soffiare lo Scirocco. Le temperature, sia nei valori massimi che in quelli minimi, sono attese in generale aumento.
Da mercoledì caldo in sensibile intensificazione
Nelle giornate di mercoledì e giovedì gli aspetti più significativi dell’evoluzione meteorologica riguarderanno vento e temperature. Come detto pocanzi, la bolla d’aria calda sahariana giungerà sulle nostre regioni e i primi effetti saranno visibili sulla Sardegna. Qui, dopodomani, le temperature saliranno celermente, le massime potranno raggiungere i 36-37 gradi nelle zone interne occidentali. Valori massimi di tutto rispetto si raggiungeranno anche in Sicilia, soprattutto nelle zone orientali, nei settori ionici e sulla Puglia. Ma anche nelle zone interne tirreniche e nella piana emiliano-romagnola.
I venti si disporranno dai quadranti meridionali, rinforzando da Scirocco nei Canali delle Isole. Diverranno rafficosi allo sbocco dei crinali alpini. Per quel che concerne la nuvolosità, permarranno degli annuvolamenti diurni nelle zone montagnose del Nord, tuttavia l’attività temporalesca subirà un ridimensionamento. Stante le proiezioni attuali i fenomeni dovrebbe interessare essenzialmente i tratti montani lombardi, alto atesini e alto piemontesi. In particolare le zone confinali.
Giovedì le uniche variazioni saranno dettate da un ulteriore aumento delle temperature. In Sardegna si potranno raggiungere valori, nelle zone interne, di 44-45 gradi. I 40 gradi appaiono alla portata di numerose località del Sud e della Sicilia, ma segnaliamo anche il caldo intenso che dovrebbe investire le aree pianeggianti emiliane, ove i venti di caduta dall’Appennino potrebbero far schizzare il termometro sui 36-38 gradi. In Val Padana, pur con temperature più basse, l’umidità renderà il caldo afoso, fastidioso.
Le nubi continueranno a svilupparsi nelle zone alpine e daranno vita a qualche isolato temporale solo tra Valle d’Aosta e alto Piemonte. I venti soffieranno tesi dai quadranti meridionali su gran parte del Centro e in Sardegna, permarranno rafficosi sui crinali alpini, mentre al Sud e in Sicilia saranno deboli.
Ondata di caldo che permane
La bolla d’aria calda stazionerà tra le Isole, le regioni Meridionali e il Nord Africa. Ciò significa che le temperature non subiranno sostanziali variazioni, si raggiungeranno massime localmente superiori ai 40 gradi, specie nelle zone interne. Ma farà caldo anche nelle zone costiere, perché il fluire dell’aria bollente limiterà non poco l’azione mitigante delle brezze.
I venti sono attesi in attenuazione e diverranno deboli variabili un po’ dappertutto, per quel che concerne nubi e fenomeni, risulteranno limitati ai settori alpini e distribuiti a macchia di leopardo. Soprattutto nella giornata di sabato.