Ogni teoria e considerazione va supportata con dati esatti, la nostra analisi si è avvalsa della verifica dell’analisi della pressione atmosferica al suolo, topografia a 500 hPa, temperature a 850 e Correnti d’alta quota. Tutti elementi rilevanti per la previsione del tempo, e soprattutto per una verifica meteo del passato.
Fine novembre 1984: Prevalenza del susseguirsi di ondulazioni provenienti dall’Atlantico verso l’Europa, in Italia prevarrà per tutta la terza decade, un anticiclone con matrice nord africana. Nel finire del periodo, riduzione dell’entità dell’alta pressione e CUT OFF. Ancora una volta si segnala una situazione di freddo sulla Russia, specie quella di nord est con isoterme di -16°C ad 850 hPa.
Fine novembre 1985: Ondata di gelo (-8°C a 850 hPa) in viaggio sull’Europa centrale, con depressione mediterranea sull’Italia nei primi giorni della decade. Per buona parte del periodo vedremo alte pressioni nei settori settentrionali dell’Europa, specie in Atlantico. Bassa Pressione nel Mar Mediterraneo con successivo colmamento. Nel finire della decade si ebbe una recrudescenza del freddo nel nord dell’Europa, con isoterme in netto calo. La -8°C a 850 hPa si portò nelle Isole Britanniche, la -16°C in Russia e la 0°C nel Nord Italia.
Fine novembre 1986: Prevalenza di correnti atlantiche sulle alte latitudini, con valori termici prossimi nella media, con lo 0°C a 850 hPa sulle Isole Britanniche e valori sotto gli 0°C in Scandinavia. In Italia figura di Alta Pressione con due brevi episodi di instabilità atmosferica derivante dal transito di due gocce fredde a 500 hPa. Si ebbero valori termici a 850 hPa relativamente miti, con isoterme di circa +4°C. Nel fine mese raffreddamento ragguardevole nelle regioni artiche.
Fine novembre 1987: Periodo dal clima invernale, con il prevalere sull’Europa dell’azione di una bassa pressione nel nord Europa ed un minimo secondario, con valore di picco sceso sino a 990 hPa nel Mar Mediterraneo centrale ed occidentale. Si ebbero condizioni di marcata influenza di masse d’aria dell’artico, ed allo stesso tempo, nelle Russia europea giunse aria fredda dalla Siberia con sfondamento sotto la soglia dei -16 delle isoterme a 850 hPa.
Fine novembre 1988: Nella decade si ebbero su buona parte dell’Europa, gli effetti di una esagerata presenza di aria gelida sulla Russia, dove insisteva una profonda circolazione depressionaria. In Russia si avevano valori sino a -26°C a 850 hPa. Una depressione attiva sull’Italia fece affluire masse d’aria molto fredda nel nostro Paese, con valori che si portarono tra i -6°C ed i -8°C ad 850 hPa nelle regioni del Nord (-12°C nelle Alpi centro orientali). Negli ultimi giorni del mese si ebbe un aumento della pressione atmosferica sull’Italia, mentre una profonda circolazione di Bassa Pressione proseguì ad agire in Russia, richiamando stavolta aria artica, meno fredda di quella siberiana. Tutto il periodo ebbe caratteristiche da pieno inverno nel Continente europeo.
Fine novembre 1989: Il periodo iniziò con un flebile flusso atlantico nelle basse latitudini, freddo nel nord Europa ed in Russia. Brevi periodi di instabilità atmosferica giunsero in Italia per l’azione della Bassa Pressione atlantica, in seguito in buona parte dell’Europa la pressione atmosferica fu in salita. In Russia si ebbero basse pressioni con temperature in picchiata verso il basso. Ondate di gelo a ripetizione nell’estremo est del Continente, dalla Russia verso il Mar Nero, l’Anatolia.
In una visione di insieme possiamo affermare che la fine di novembre è in genere un periodo non invernale, con caratteristiche, però, di una stagione autunnale in rapido declino verso l’inverno. I sentori della stagione fredda emergono per l’avvicendarsi di masse d’aria fredda verso i confini delle regioni artiche e la Russia europea. Tali elementi non sono riscontrabili nella terza decade del novembre 2006.
Abbiamo anche osservato almeno tre distinti periodi con clima rigido anche in Italia, inoltre si è avuta spesso variabilità, con alcuni periodi perturbati.
L’ultima decade di novembre 2006 è stata calda su tutta l’Europa, con una marcata azione dell’Atlantico.
Nella nostra analisi, abbiamo veduto che con una forte presenza delle correnti Atlantico come successo nel 2006, specie se attiva nelle alte latitudini, non è mai seguita nel periodo considerato, una circolazione d’aria fredda russa in grado di spingersi sull’Italia nella prima decade di dicembre.