L’ondata di calore che ha avuto come fulcro l’Europa centro-occidentale, in particolare la Francia e la Germania, e di cui per il MeteoGiornale si è già ampiamente occupato il collega Giovanni Staiano, ha soltanto sfiorato l’Italia investendo in modo più diretto soltanto il Nord (Riviera Ligure e Triestina escluse) e la Toscana.
A conclusione di un mese non eccessivamente caldo, ma certo nemmeno fresco e meno piovoso del normale su vaste aree del nostro Paese, maggio si è dunque voluto presentare con la sua veste estiva, un tempo rara, negli ultimi anni sempre più usuale.
Fino a prima della seconda metà degli anni ’90 non era usuale in maggio superare la soglia dei 30°C, almeno al Centro-Nord, successivamente, a partire dal 1997, tale valore si è presentato invece con molta maggior facilità.
Molti record di maggio nel Nord Italia risalgono al maggio 2001, quando a Milano si raggiunse una temperatura di +33.9°C, a Piacenza si superarono i 34°C a Torino i 32°C. Il maggio 2003 deve essere ricordato invece non tanto per i picchi massimi di temperatura, comunque significativi, quanto per il caldo sopra norma costante e prolungato nel tempo.
Tornando ai nostri giorni, durante il 28 e il 29 maggio alcuni record di temperatura sono stati superati, molti avvicinati. Le città che hanno stabilito nuovi record sono Venezia con 31.5°C, Verona Villafranca con +33.0°C ed Arezzo con +32.4°C. Altre città come Milano, Torino, Firenze ed altre nel Nord Est si sono avvicinate fino a pochi decimi di grado dal record. Sono stati dunque giornate molto calde ma solo su circa 1/3 del territorio nazionale, al Centro-Sud la calura ha invece lasciato il posto a temporali anche molto intensi.
A Roma temporali termoconvettivi di intensità non comune hanno caratterizzato il pomeriggio sia di sabato che di domenica, con grandine, colpi di vento e qualche strada allagata. I temporali si sono presentati particolarmente intensi anche su vaste zone dell’Appennino laziale e campano, in Calabria ed in Sicilia, nell’isola specie nel nisseno (provincia di Caltanissetta). Al nord sono riusciti a rompere la calura solo occasionalmente in Valtellina e in Alto Adige.
Per concludere mi sia concessa una riflessione: l’estate non comincia nel migliore dei modi. L’ondata di calore che ha interessato Nord Italia e Toscana ed in maniera ancor più eclatante altre nazioni europee, ha una genesi simile a quelle dell’estate 2003, tuttavia al momento rispetto a quella terribile stagione si nota una maggiore dinamicità atmosferica tale da garantire momenti di break alle ondate di caldo, che, statistiche alla mano, da qualche anno sono molto più frequenti rispetto al canonico trentennio di riferimento 1961/90.