GRAN CALDO SULL’OVEST EUROPA – Sta davvero affilando le unghie l’anticiclone sub-tropicale, saldamente proteso sulle nazioni occidentali dell’Europa ed innescato dall’ennesimo affondo perturbato in pieno oceano Atlantico. Una robusta avvezione d’aria calda, in risalita dal Marocco, continua ad investire più direttamente la Penisola Iberica, dove anche quest’oggi si confermano temperature da canicola con punte oltre i 40 gradi. Gran solleone e caldo anomalo anche in Francia, dove in queste ore si stanno registrando punte d’oltre 37 gradi, in particolare sull’Alta Garonna nella regione pirenaica. Le nazioni orientali e parte di quelle centrali dell’Europa restano invece sotto gli effetti di una circolazione fresca ed instabile, con perno ciclonico sul Mar Nero. Gradualmente il cupolone anticiclonico africano sta traslando verso levante, così da intensificare la sua influenza verso il bacino centrale del Mediterraneo.
QUALCHE TEMPORALE DI CALORE SULL’ITALIA – Come accennato, al momento i massimi di pressione del promontorio sub-tropicale restano relegati ad ovest e pertanto sulla nostra Penisola continua a manifestarsi qualche disturbo instabile, sebbene di scarso rilievo, dovuto ai contrasti fra il riscaldamento diurno e gli spifferi d’aria fresca presenti in alta quota. La giornata era iniziata ovunque assolata, ma in queste ore più calde si conferma il rapido aumento delle nubi cumuliformi a ridosso di alcune zone montuose: i primi temporali di calore stanno colpendo in misura maggiore la Calabria (dove non mancheranno sconfinamenti verso le coste), la Bassa Campania e l’entroterra dell’est della Sicilia. Focolai temporaleschi più isolati interessano anche altre aree della dorsale appenninica (in particolare entroterra del Basso Lazio), i rilievi della Barbagia in Sardegna ed alcuni settori prealpini centro-orientali.
TEMPERATURE ELEVATE – Si va intensificando il caldo anche sull’Italia, con punte fino a 34/35 gradi su Sardegna e zone interne tirreniche tra Bassa Toscana ed Alto Lazio: per il momento si resta ben lontani dai livelli termici molto più alti che si registrano in Spagna e Francia, dove si concentra la lingua rovente nord-africana.