Il Mars Express è la sonda europea di riferimento su Marte lanciata nel 2003 dall’ESA assieme al modulo di ammartaggio Beagle 2 che venne poi dichiarato perso agli inizi del febbraio 2004. La squadra del Planetary Fourier Spectrometer, alloggiato nel satellite, scoprì il metano su Marte. Nel giugno 2006 la stessa ESA inoltre annunciò l’avvistamento di aurore sul pianeta, che si pensava non fossero possibili per l’assenza della magnetosfera livello globale.
Tharsis Tolus è il nome attribuito ad un vulcano estinto ormai da tantissimo tempo, che si trova su Marte: le caratteristiche speciali di questo enorme cratere sono state rese possibili proprio dai recenti scatti della sonda europea. Rispetto ai nostri standard terrestri, la montagna vulcanica è un vero e proprio gigante, non tanto per gli 8 chilometri d’altezza ma soprattutto per la base che si estende per più di 155×125 chilometri. Su Marte queste dimensioni sono comunque da considerarsi del tutto abituali, anche se rammentiamo che la grandezza del Pianeta Rosso è ad un livello pressoché intermedio fra quelle della Terra e della Luna.
L’elemento particolare di questo vulcano, che si è potuto apprezzare dalle immagini della fotocamera stereo ad alta risoluzione di Mars Express, è quello di essere stato oggetto di devastanti eventi planetari. Almeno due ampie sezioni sono collassate intorno ai fianchi est ed ovest negli ultimi 4 miliardi di anni: le conseguente di queste catastrofi sono le scarpate alte parecchi chilometri messe in evidenza dalla sonda. La caldera al centro del vulcano si presenta però in tutta evidenza, con un contorno quasi perfettamente circolare che misura 32×34 chilometri, circondato da faglie che hanno perso al pavimento della caldera di sprofondare di quasi 3 metri.
In base alle attuali ipotesi, si ritiene che il vulcano abbia svuotato la propria camera magmatica durante le eruzioni e che poi sia collassata sotto il peso della lava presente in superficie. Ricordiamo che, tra i pianeti del Sistema Solare, Marte è quello che presenta maggiori elementi in comune con la Terra. L’atmosfera è però molto rarefatta ed i venti solari vanno a colpire direttamente la sua ionosfera, per l’assenza di magnetismo di tipo dipolare come quello che caratterizza la Terra: lo strato dell’atmosfera su Marte è particolarmente sottile anche per via della continua asportazione di atomi dalla parte più esterna della stessa. A riprova di questo fatto sia il Mars Global Surveyor che il Mars Express hanno individuato queste particelle atmosferiche ionizzate allontanarsi dietro il pianeta.