La prima decade di novembre è stata decisamente molto mite su tutta Italia e anche il meteo della settimana entrante sarà caratterizzato da un robusto campo di alta pressione di matrice sub-tropicale, con geopotenziale davvero molto alto (fino a 580 dam) e zero termico anche oltre i 3600 metri.
Ma come spesso accade nella stagione fredda, alta pressione non è sempre sinonimo di meteo sereno: in particolare, dopo un periodo ricchissimo di piogge come quello trascorso, l’altissima quantità di acqua presente nei suoli e la robustezza del campo di alta pressione saranno le condizioni ideali per lo sviluppo di fitte nebbie, soprattutto nottetempo ma persistenti anche diurne, soprattutto col passare dei giorni.
Una possibile svolta più fredda è rappresentata dalla possibile discesa di aria gelida sui Balcani, con deciso raffreddamento atmosferico dal 20 novembre in poi: e sull’Italia? Stante così le cose, sarebbe presa marginalmente, con un possibile coinvolgimento parziale, che farebbe perlomeno rientrare le temperature in media, ma non sarebbe un vero e proprio anticipo di inverno.
Inoltre, come è doveroso notare, mancano ancora moltissime ore all’evento, ma è utile spiegare due possibili scenari (possibili, non sicuri!).
Il primo è dato dal modello GFS (fig. 1): il promontorio africano tenderebbe ad isolarsi sul Regno Unito, permettendo a venti freddi settentrionali di scendere sui Balcani, portando freddo acuto in quelle aree e coinvolgendo parzialmente l’Italia, sotto forma di venti da Est, per moto retrogrado dell’aria fredda. Quest’ultima sarebbe più intensa su Adriatiche e Sud-est, mentre gli effetti al Nord-ovest sarebbero in parte smorzati.
Il secondo scenario è dato dal modello ECMWF (fig. 2): a differenza del modello precedente, il promontorio di alta pressione sarebbe vastissimo e un piccolo sbilanciamento di quest’ultimo isolerebbe un’area depressionaria fredda sui Balcani, che potrebbe coinvolgere il nostro Paese, sempre con target preferenziale le regioni orientali.
Faccio notare due puntualizzazioni: la prima è che questi sono scenari e NON previsioni, non vanno presi come certezze, ma servono solo per delineare una tendenza a un calo (più o meno importante) dei valori attuali; la seconda è che, sebbene ambedue i modelli siano concordi sul possibile raffreddamento a fine mese, la struttura alla base del meteo da essi proposto è profondamente diversa: nel modello GFS il promontorio africano sarebbe in indebolimento e si sfalderebbe in una cellula sul Mare del Nord, permettendo un vasto raffreddamento sui Balcani, mentre nel modello ECMWF la cellula fredda sui Balcani sarebbe solo una goccia in un mare di alta pressione.
Infine, per ambedue gli scenari, non possiamo dire nulla riguardo alle piogge, poiché, quando si considerano scenari così lontani nel tempo, non c’è la dovuta precisione, tenendo conto anche la complessità del territorio in esame. Saremo più precisi man mano che ci avvicineremo al possibile evento.
Quota di geopotenziale a livello europeo prevista per il 23 novembre secondo il modello GFS.
Quota di geopotenziale a livello europeo prevista per il 21 novembre secondo il modello ECMWF.