Il sisma avvenuto sulle Alpi Svizzere, la cui magnitudo è stata rivista a 4.6, rappresenta solo in parte un’anomalia. Da queste parti gli eventi tellurici di media/forte intensità o distruttivi sono davvero poco frequenti e la pericolosità sismica è ben più bassa e differente rispetto a quella che conosciamo su gran parte d’Italia. La Svizzera, come un po’ tutta la catena alpina, è comunque zona sismica e dipende dalla natura stessa delle Alpi, generatesi a seguito della spinta nei milioni di anni della placca africana a contatto con quella europea. Un terremoto come quello di ieri sera può infatti registrarsi ogni 2 o 3 anni, mentre quelli di più lieve intensità e soprattutto non percepiti possono essere all’ordine del giorno.
La casistica degli eventi mostra come in passato in Svizzera si siano registrati terremoti ben più forti come quelli del 1855, del 1755 e del 1295. Il terremoto del 1356, con epicentro nei pressi di Basilea, è però il più forte fra quelli storici documentati con una magnitudo stimata a 6.6, ovvero paragonabile a quello di Norcia di Ottobre. Le onde dei terremoti in Svizzera, come quello di una certa intensità di ieri, si percepiscono chiaramente anche sul Nord Italia e così è accaduto nelle province di Como, Varese, Lecco, Bergamo e anche fino alla Brianza e a Milano. Ciò dipende dalla natura geologica del territorio. Ma anche la stessa Milano non è così esente dal rischio sismico. Non si tratta di allarmismo! Se tali eventi si sono verificati già in passato, possono avvenire anche in futuro sebbene nell’ordine delle centinaia di anni, ma non si può mai sapere quando. Insomma, è sempre necessario stare vigili e fare prevenzione.