Una nuova fase eruttiva si è registrata sulle sommità del più grande vulcano d’Europa, a seguito della risalità di magma nei condotti. In realtà quella in atto è una continuazione della fase eruttiva precedente, che avanti in modo dinamico e costante.
Lo specifico nuovo fenomeno è limitato alle zone d’alta quota, ma la cenere vulcanica trasportata dal vento ha indotto l’Unità di crisi dell’aeroporto di Catania a disporre una chiusura parziale e temporanea dello scalo. Solo dalle ore 14 sono stati riaperti tutti i settori dello spazio aereo sulla Sicilia orientale.
L’attività esplosiva e l’emissione di cenere si è infatti attenuata nel corso della mattinata. I fenomeni vulcanici sono continuamente monitorati dall’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia di Catania, fra i più all’avanguardia, tanto che si può considerare l’Etna vulcano maggiormente monitorato al mondo.
L’eruzione sulla sommità del vulcano non rappresenta assolutamente un pericolo per le persone, ma la caduta di cenere vulcanica crea problema per trasporti e viabilità, oltre a provocare inevitabili danni alle campagne.
Come ulteriore riprova dell’attivismo vulcanico e della notevole energia interna dell’Etna, nella scorsa notte alle ore 3:06 una nuova scossa di terremoto è stata registrata con epicentro sulle pendici orientali del vulcano, nei pressi di Zafferana Etnea. L’intensità della scossa è stata di magnitudo 3.3 della scala Richter.