La saccatura d’aria fresca ed instabile, responsabile di quest’inizio settimana incerto e ventoso, è ormai slittata verso est-nord/est portandosi verso l’area carpatico-danubiana, ma insistendo ancora su parte delle nazioni centrali del Continente.
L’area periferica di questa circolazione instabile interessa ancora parzialmente il Nord-Est, ove agisce aria moderatamente fredda in quota, con un’isoterma di ben -30°C a 500 hPa che lambisce le zone alpine prossime al confine.
Questa presenza d’aria fredda alle quote superiori dell’atmosfera contribuisce a rinvigorire la residua instabilità atmosferica, soprattutto durante le ore più calde quando si sono avuti improvvisi rovesci e sporadici temporali tra Alpi Alto-Atesine, Dolomiti Venete e Alpi Friulane.
Questa circolazione ancora piuttosto fresca è destinata a subire un’attenuazione nelle prossime ore, lasciando spazio all’inserimento di correnti più miti ed umide meridionali, già presenti sui mari occidentali della Penisola, richiamate da una circolazione depressionaria in lento avvicinamento dal Vicino Atlantico.
Le restanti zone del nostro Paese hanno godono di una giornata dal tempo complessivamente più buono per l’inserimento di un temporaneo promontorio anticiclonico a tutte le quote, ma la tregua è davvero effimera, come mostrano le stesse immagini Meteosat, dalle quali si palesa l’arrivo di nuvolosità già verso le regioni centro-settentrionali e la Sardegna.
Si tratta di stratificazioni e velature sostanzialmente innocue, nient’altro che la parte più avanzata di un impulso instabile in sviluppo sul Mediterraneo Occidentale, che trae origine dall’ingresso di un cavo d’onda oceanico in direzione della Penisola Iberica, con associato sistema frontale sul Portogallo.
L’aria più mite in arrivo dai quadranti sud-occidentali ha già portato un primo rialzo termico su molte regioni italiane a seguito della sventagliata fresca di ieri: le regioni più calde sono state la Calabria e le Isole Maggiori, ove si sono raggiunti picchi di 21-23 gradi.
Riprenderà dunque vigore, dopo alcuni giorni di tregua, il flusso di correnti sud-occidentali, favorevoli a condizioni meteo instabili, a tratti perturbate, sulle regioni settentrionali e parte dei versanti tirrenici.
La perturbazione attesa domani porterà piogge e rovesci man mano verso le regioni settentrionali, quelle medio-alto tirreniche e la Sardegna. Non saranno interessate le regioni meridionali della Penisola, destinate a restare sotto l’influenza del ramo più tiepido e secco di correnti sud/occidentali in quota.
Verso il fine settimana si andrà ulteriormente ad accentuare una nuova rimonta altopressoria di matrice sub-tropicale verso le zone centro-orientali mediterranee, creando un muro difficile da erodere per la circolazione depressionaria atlantica, in gran parte bloccata sull’area iberica.
Di conseguenza il nostro Paese risulterà spaccato in due grandi tronconi, con clima più fresco e perturbato al Nord (costanti interferenze umide sud/occidentali), mentre un’ onda calda fuori stagione (la seconda di questo mese) penalizzerà parte del Sud e la Sicilia.