Prosegue una fase di stabilizzazione del Global Warming.
Lo scorso mese di Luglio, stando alle rilevazioni superficiali terrestri effettuate dalla NASA, ottenute combinando dati della terraferma e dati delle boe oceaniche, è risultato più caldo della norma di +0,51°C, risultando più caldo dello scorso mese di Giugno (fermatosi ad uno scarto di +0,27°C), ma più freddo di -0,02°C rispetto al Luglio 2007.
Sommando i primi sette mesi dell’anno, il 2008 risulta essere più caldo della norma (si usa come riferimento il trentennio 1951-80), di +0,36°C, rispetto ai +0,61°C dei primi sette mesi del 2007.
Il calo termico, in un anno, è stato dunque pari a -0,25°C. interrompendo così una continua risalita verso l’alto che ha caratterizzato tutti gli anni Duemila.
Confortante il fatto che vi sia accordo tra i dati rilevati via satellite e quelli superficiali terrestri: anche da satellite risulta un calo termico, rispetto allo scorso anno, pari a poco più di tre decimi di grado, che è comunque un valore molto elevato, in così poco tempo.
Delle cause abbiamo già accennato, in primis la Nina, che ha contribuito ad abbassare notevolmente le temperature del comparto oceanico del Pacifico centrale ed orientale, e poi la scarsa attività solare, tuttora perdurante.
Le anomalie massime si sono verificate sul Continente Antartico, davvero caldo nel mese di Luglio, con scarti dalla norma fino ad oltre +6°C sulla zona della Penisola Antartica.
Molto caldo anche in Sud America, in Nord Africa, e sulla Baia di Baffin.
Freddo invece in Alaska, in Indonesia, e sulla Siberia Centrale.
Esaminiamo adesso le cause delle differenze tra gli scarti termici dalla norma misurati via satellite (Luglio solo +0,06°C dalle rilevazioni in bassa Troposfera), e quelli delle rilevazioni eseguite via terra (Luglio: +0,51°C rispetto alla norma).
I sensori satellitari hanno il merito di esaminare tutta la superficie terrestre, anche nei luoghi remoti dove non vi sono rilevazioni superficiali, ma soprattutto esaminano uno spessore di atmosfera riguardante tutto lo strato d’aria compreso tra gli 0 ed i 3000 metri di altezza circa.
Le rilevazioni NASA invece esaminano solamente lo strato adiacente alla superficie terrestre od oceanica.
Inoltre, è differente anche la scala di riferimento, il trentennio 1979-2008 per i dati satellitari, e quello 1951-80 per i dati superficiali terrestri.