Prima del 1940 le letture della temperatura superficiale venivano fatte con una tecnica diversa rispetto a quella attuale, in sostanza, dalle imbarcazioni veniva calato in acqua (la profondità dal pelo d’acqua non era sempre la stessa) un secchiello agganciato da una fune, che poi veniva portato in coperta.
L’acqua contenuta nel secchio d’acqua veniva misurata con un normale termometro a mercurio.
Dal 1940 le misurazioni avvengono seguendo una tecnica più precisa: il termometro è stato allocato nelle condotte di aspirazione dell’acqua marina destinata al raffreddamento dei motori.
In apparenza la misurazione attuale potrebbe non differire, come affidabilità, da quella che avveniva in precedenza, ma per una semplice legge di fisica è intuibile individuare un banale errore nelle misurazioni.
L’acqua issata nel secchio, a contatto con l’aria evapora, esercitando un raffreddamento stimato in circa 0.7°C. Pertanto tutte le rilevazioni storiche di temperatura sono da considerarsi errate di circa 0.7°C, ovvero più fredde.
Tuttavia, le acque superficiali del Pianeta, tendono a riscaldarsi, pur effettuando l’aggiustamento di temperatura appena detto, il trend è verso il riscaldamento.
Bibliografia: Philip D. Jones e Tom M. L. Wigley