Una massa d’aria d’estrazione artica ha ricacciato completamente verso sud, anche se solo temporaneamente, i rimasugli dell’alito rovente di matrice nord-africana. Il caldo è stato così quasi del tutto spazzato anche dal Sud e l’entità notevole della rinfrescata nordica ha fatto il resto, come abbiamo potuto apprezzare anche dalle spruzzate di neve che hanno imbiancato alcune zone di montagna sui confini alpini: in questo modo, nella giornata di ieri (20 luglio) la temperatura media a livello nazionale è scesa sotto la norma stagionale di quasi 1 grado, come non accadeva addirittura dallo scorso 3 luglio.
In particolare il fresco ha dilagato su tutta l’Italia Centro-Settentrionale, dove non sono stati raggiunti in nessuna località i 30 gradi di valore massimo. Ha fatto eccezione l’estremo Sud, con punte di oltre 35 gradi sull’est della Sicilia e sulla Puglia meridionale, ma si è trattato di casi del tutto locali, non certo sufficienti a colmare il divario con il trend decisamente più fresco della norma che ha preso il sopravvento sul resto d’Italia.
La data del 20 luglio ha fatto anche calare il sipario sulla seconda decade di luglio e ne possiamo dunque tracciare un bilancio. Hanno prevalso naturalmente anomalie termiche positive, tanto che nel complesso lo scarto dalla norma è stato di +1.7°C rispetto alle medie del trentennio 61/90. Le massime anomalie si sono concentrate sui versanti centrali adriatici (Romagna compresa), ove abbiamo avuto valori di +3.5°C oltre la norma. Notevoli anomalie anche sul resto del Sud e sulla Sicilia, ove gli scarti hanno oscillato tra i +2.5°C ed i +3.0°C.
Non tutta Italia ha goduto però di anomalie termiche positive: il Nord-Ovest ha fatto eccezione con un leggerissimo scarto negativo dalla norma (-0.2°C), in quanto ha risentito maggiormente di correnti atlantiche che, per via di contrasti con l’aria più calda sub-tropicale, hanno anche determinato frequenti temporali sul lato alpino e prealpino. Sono stati soprattutto i valori massimi a piazzarsi sotto la norma (-1.2°C), a conferma dei frequenti disturbi nuvolosi in un contesto caratterizzato da clima umido.
Fra le città del Nord-Ovest simbolo di questa diversità col resto d’Italia vi sono Torino (le massime sono risultate di ben 3 gradi al di sotto della norma nell’arco della seconda decade), ma anche Genova, la quale ormai da 8 giorni consecutivi registra temperature consecutive sotto la norma. Al primo mattino del 20 luglio la minima sul capoluogo ligure è stata di +15.3°C, un dato notevole non lontano dal record di +13.9°C del 1966. Per l’aeroporto di Sestri si tratta del valore più basso dal 1° luglio 1981, nel 2000 si arrivò invece a +15.4°C.