Le condizioni meteo restano ancora contrassegnate da una vivace attività a carattere depressionario sui mari attorno alla nostra Penisola. In queste ore era previsto un generalizzato miglioramento, ma in realtà il fronte temporalesco ha un po’ frenato su sé stesso, risalendo addirittura lungo il Mar Adriatico, seppure molto attenuato.
Tale sistema nuvoloso ha portato forte maltempo su alcune regioni meridionali fin dalla giornata di ieri, a causa di una lunga sequenza di temporali, in costante sviluppo lungo una direttrice pressoché univoca, generati dallo scontro dell’aria molto mite ed umida nei bassi strati contro nuclei vorticosi d’aria più fresca in quota.
Nelle ultime ore la perturbazione non è evoluta verso levante come nelle previsioni, ma si è avvitata attorno ad un minimo depressionario sullo Ionio. Il moto antiorario incentivato dal minimo di pressione ha determinato la risalita del settore caldo frontale lungo tutto l’Adriatico, con qualche isolata formazione di tipo convettivo nei pressi delle coste venete.
L’intera struttura perturbata si va indebolendo, ma i fenomeni più rilevanti stanno ancora indugiando sulle estreme regioni meridionali, oramai in particolare sulla Puglia, ove piove con una certa intensità fra il brindisino e la Penisola Salentina. Nella serata di ieri non ci sono stati i temuti violenti nubifragi in quelle zone, anche se non sono mancate piogge di tutto rispetto sulle coste salentine (non si è andati oltre i 25 millimetri di Santa Maria di Leuca) ancor più sulle Murge con oltre 50 millimetri nella stazione meteorologica di Gioia del Colle.
Un netto miglioramento inizia ad intravedersi sulla Calabria, dopo le precipitazioni della prima parte della giornata. Resta molto critica la situazione sul catanzarese, dopo ha piovuto in maniera quasi incessante per circa 48 ore. Anche nella giornata odierna i maggiori accumuli hanno interessato tra la notte e le prime ore del mattino alcuni settori ionici, fra cui la zona di Soverato (divenuta in qualche modo per l’alluvione del Settembre 2000), ove sono caduti altri 50 millimetri di pioggia.
L’instabilità interessa a tratti anche diverse altre regioni italiane, in particolare la Toscana, le aree costiere laziali e l’Isola di Ponza, ove si aggirano alcune piccole celle temporalesche incentivate dalle infiltrazioni d’aria fresca in quota attratte dalla Regione Francese. Fenomeni di scarso rilievo, a parte qualche rovescio più intenso localizzato sulle Colline Metallifere.
Ultime isolate piogge, nelle ultime ore anche su alcune zone del Nord Italia, in particolare sul Piemonte (coinvolto il capoluogo) e sulla Riviera Genovese. Qualche precipitazione localmente rilevante ha interessato inoltre le Prealpi Venete, in particolare l’alto vicentino ove l’orografia ha fatto la differenza al cospetto delle ulteriori infiltrazioni d’aria umida da meridione.
Predominano ampie schiarite fra le Isole Maggiori e la Calabria Meridionale. Si tratta dei primi segnali di un netto miglioramento, destinato ad estendersi nel corso week-end a tutte le regioni italiane. Si aprirà una breve fase anticiclonica, termicamente nella norma, che potrà però incentivare la formazione delle nebbie nelle pianure del Nord, in considerazione peraltro delle abbondanti piogge dell’ultimo periodo.