ALTA PRESSIONE ANCORA, MA MENO POTENTE – Il super anticiclone ha ormai raggiunto il culmine, ma i tempi non sono ancora maturi per un cedimento che possa porre fine a breve a questa fase di meteo anomalo. Dovremmo quindi ancora trascorrere molti giorni caratterizzati da stabilità: il week-end in arrivo si preannuncia quindi ancora all’insegna del dominio anticiclonico, sebbene non più così solido come nei giorni passati. Il cuore pulsante dell’alta pressione arretrerà leggermente verso ovest, così da consentire infiltrazioni d’aria più fresca che andranno a lambire le Alpi Orientali. Permarrà in genere una forte staticità sul resto della Penisola e tutto ciò si tradurrà, dato l’invecchiamento della struttura anticiclonica, in un’insistenza di nubi basse e nebbie su pianure e coste, conseguenza dell’ulteriore accumulo d’umidità nei bassi strati.
VERSO UN PROGRESSIVO CAMBIAMENTO METEO – Poche novità sono attese per la prima parte della prossima settimana: l’anticiclone reggerà ancora, pur non essendo più sorretto da una struttura così imponente. L’Italia verrà maggiormente lambita da infiltrazioni umide atlantiche, in virtù dell’ulteriore arretramento ad ovest dei massimi anticiclonici che andranno a posizionarsi sulla Penisola Iberica. Ciò significa che avremo passaggi nuvolosi in un contesto meteo più ventilato e fresco, ma le perturbazioni vere e proprie continueranno a scorrere appena oltralpe addossandosi alla catena montuosa, senza pertanto coinvolgere direttamente il nostro territorio. Tra giovedì 19 e venerdì 20 novembre l’anticiclone è atteso nuovamente in rafforzamento, ma potrebbe trattarsi solo di un ultimo colpo di coda prima dell’attesa svolta di fine mese.
POSSIBILE INCISIVA IRRUZIONE FREDDA DAL 22 – Salgono le quotazioni in merito alla possibile conclusione del lunghissimo dominio anticiclonico in sede mediterranea. Attorno ai giorni 22-23 novembre potremmo infatti assistere alla definitiva ritirata dell’anticiclone, in spostamento sul Vicino Atlantico ed in contestuale allungamento lungo i meridiani. Ciò andrebbe ad agevolare la discesa di un primo fronte perturbato, che potrebbe irrompere in modo deciso sul Mediterraneo accompagnato da una figura depressionaria in grado di dare origine a quella che sarebbe la prima ondata di maltempo di novembre. A seguire, potrebbero affluire nei giorni successivi correnti da N/NE, che andrebbero così a dare il via al primo importante raffreddamento stagionale, proprio a pochi giorni dall’avvio dell’inverno meteorologico fissato per il 1° dicembre.
CONCLUSIONI – Mancano ancora molti giorni e pertanto l’annunciato cambiamento meteo della terza decade di novembre è al momento un’ipotesi ancora da definire e confermare. Se dovessero verificarsi le ultime ipotesi prospettate, si passerebbe da un estremo all’altro, con temperature in picchiata e ritorno della neve in montagna. E ricordiamo che proprio le aree montuose sono quelle che più hanno patito le anomalie di caldo di questo periodo, con temperature simil-estive.