Le ultime ore mostrano caratteristiche a tratti perturbate su alcune zone del nord Italia, come mai successo nel corso degli ultimi mesi. Nient’altro che i primi segni tangibili dell’avvicinamento di una depressione molto attiva in quota proveniente dalla Francia, e al momento prossima alle Alpi occidentali.
Un evento piuttosto rilevante anche rispetto alle premesse previsionali di qualche giorno fa: infatti l’ondulazione ciclonica era attesa inizialmente in transito oltralpe, con un passaggio temporalesco che doveva essere relativamente rapido e indolore.
In realtà il nucleo depressionario si appresta ad effettuare una traiettoria più meridionale, appena a sud delle Alpi, passando proprio in corrispondenza della pianura padano-veneta nel corso delle prossime 24 ore, per poi portarsi lentamente verso il medio Adriatico nella giornata di venerdì.
Questo dovuto ad uno schema barico favorevole su scala europea: infatti il ponte in costruzione tra l’Anticiclone delle Azzorre e la cella altopressoria russo-scandinava (canale anticiclonico passante per Regno Unito, Paesi Bassi e nord della Germania) non farà altro che schiacciare maggiormente verso sud il cut-off depressionario di origine Atlantica, che andrà ad isolarsi proprio in corrispondenza delle nostre regioni centro-settentrionali.
Una situazione barica congeniale, che non farà altro che accentuare i fenomeni collegati all’onda ciclonica. Nucleo ciclonico in quota che presenterà delle isoterme di circa -20°C all’altezza geopotenziale di 500 hPa (circa 5400 metri d’altezza). Non vi è la presenza di una vera e propria perturbazione, ma vari ammassi nuvolosi in continua genesi, che prendono forte energia proprio dall’intrusione dell’aria fredda e fortemente instabile alle quote superiori dell’atmosfera.
Al momento le precipitazioni sono collegate essenzialmente al cavo ascendente del perno depressionario, con le correnti sud/occidentali instabilizzanti che hanno causato i primi maggiori effetti ad inizio giornata sulla Liguria di Levante, con vari nuclei convettivi molto intensi.
Al primo mattino la provincia di La Spezia è stata interessata da un’autentica alluvione lampo, con fortissima attività elettrica e apporti pluviometrici misurati tra i 90 e i 100 millimetri di pioggia per metro quadro, caduti in pochissimo tempo.
In queste ore più calde sono Piemonte e Lombardia le zone maggiormente colpite dalla fenomenologia, soprattutto la zona Laghi. Si segnalano temporali a multicella, nubifragi con grandine. Un’autentica tempesta di fulmini è in corso anche su Appennino Tosco-Emiliano e Romagnolo: aree temporalesche a fondoscala, che stanno colpendo le province di Pistoia, Prato, Firenze, Arezzo, ed anche Forlì, Ravenna e Rimini.
Le mappe di stima delle precipitazioni non inducono nessuna buona notizia per le prossime ore, in quanto su aree come la Valsesia, la Valdossola, Varesotto e Comasco potranno aversi apporti pluviometrici molto significativi e violentemente distribuiti in poco tempo, tali da giustificare l’allerta meteo e gli appelli alla prudenza lanciati dalla Protezione Civile. Previste anche bufere di neve in alta montagna, in genere oltre i 2300/2500 metri.
Nel frattempo, ben poco succede sulle restanti aree del Paese, ed anzi sul meridione d’Italia si segnala un incremento termico, dovuto all’innesco di correnti più calde di richiamo alla depressione in approfondimento verso il nord Italia. I valori termici più elevati su Sicilia e Puglia, con picchi di 35-36 gradi in alcune località.
Dalla costa Azzurra e Golfo del Leone stanno nel frattempo accorrendo rapidamente correnti di maestrale, che già hanno raggiunto Sardegna e Corsica, e che con componente occidentale si estenderanno via via alle restanti aree del centro-sud della Penisola e della Sicilia, portando un calo termico quasi ovunque già nel corso della giornata di domani.
Il lento movimento dell’intensa area ciclonica in passaggio su parte delle nostre regioni sarà percepito con ancora maggior rilievo, in un’estate che finora non sarà stata nel complesso così calda, ma che ha sicuramente fatto della stabilità la propria principale peculiarità.
Proprio per il costante dominio di alti geopotenziali (con una prevalenza del contributo di matrice sub-tropicale, che è stato alla base delle due storiche onde di calore stagionali dirette in maggior misura al sud dell’Italia), quasi mai intaccati da disturbi d’aria instabile, vi sono state ben poche occasioni temporalesche persino al nord del Paese, e quasi nulle sulle aree appenniniche centro-meridionali.
Ecco dunque che il passaggio depressionario in corso rappresenta una decisa controtendenza, che potrebbe anche aprire delle ripercussioni per il resto del mese. E, viste le premesse, non è nemmeno da escludersi che Agosto 2007, sulla falsariga degli ultimi due anni, possa essere contrassegnato da instabilità e clima fresco.