Il colpo di coda perturbato, giunto ad inizio settimana sulle regioni settentrionali, doveva essere l’ultimo di una lunga serie e questo concetto non possiamo far altro che ribadirlo a gran voce: l’alta pressione da ovest spinge in modo sempre più convinto, creando così una barriera tale da impedire nuovi ingressi perturbati degni di nota verso il Mediterraneo Centro-Occidentale. I nuovi ammassi nuvolosi, partoriti dal motore ciclonico centrato poco ad ovest delle Isole Britanniche, sono pertanto costretti a seguire una traiettoria più settentrionale, come peraltro è normale accada in questo periodo.
L’importanza crescente del contributo anticiclonico di matrice sub-tropicale oceanico è confermata non solo dai cieli decisamente sgombri da nubi significativi, ma anche dalla cavalcata termica che ha riportato l’estate piena sulla Penisola Iberica. Nelle ultime ore valori di 33 gradi si sono misurati in diverse località della Spagna Meridionale. Rammentiamo che negli scorsi giorni simili valori si raggiungevano addirittura in Lapponia, in quella che era una situazione climatica folle che dominava sul Vecchio Continente, tra fenomeni estremi ed eccessi termici di vario tipo.
Gli strascichi del recente ultimo passaggio perturbato atlantico appaiono del tutto evidenti anche sull’Italia: infatti, mentre il Settentrione ha beneficiato di un evidente miglioramento, dovuto all’incremento della pressione ed a venti più secchi settentrionali, sulle regioni centro-meridionali la situazione si è capovolta con frizioni instabili pomeridiane che hanno favorito molti temporali, sollecitati dall’aria fresca in quota e dal riscaldamento diurno.