I voli in Sud America, Australia e Nuova Zelanda sono ancora fortemente perturbati dalle ceneri del vulcano Puyehue, con migliaia di passeggeri bloccati negli aeroporti. La speranza di una ripresa dei viaggi in aereo dalla capitale argentina sono state deluse, dopo che altra cenere è caduta su Buenos Aires.
Alcune compagnie operano normalmente in Australia, ma le politiche delle diverse linee aeree sono differenti. Qantas e Jetstar hanno cancellato tutti i voli da e per Adelaide, la Tasmania e la Nuova Zelanda martedì 14 giugno, mentre Virgin ha ripreso i voli.
L’eruzione del Puyehue ha avuto inizio il 4 giugno. Il vulcano, situato circa 800 km a sud della capitale Santiago, continua a vomitare ceneri e fumo. Gli esperti dicono che è difficile sapere quando l’eruzione terminerà. Un’eruzione nel 1960 durò una quindicina di giorni, ma nel 1921 il vulcano continuò ad eruttare per un paio di mesi.
Circa 4.000 persone sono state evacuate dalla regione circostante il vulcano. La nube di cenere ha colpito anche la località argentina di Bariloche, circa 100 km ad est del vulcano, dove resta chiuso l’aeroporto e la stagione sciistica rischia di essere compromessa. Molta cenere è caduta sulla Patagonia, spingendo le autorità argentine a dichiarare lo stato di emergenza per l’agricoltura. I leader degli agricoltori locali dicono che sono di fronte a una situazione disastrosa, con una lunga siccità e ora i danni dovuti alla cenere. Emergenza anche per l’allevamento, si stima che 750000 pecore siano già morte per i danni subiti dai terreni di pascolo, dove l’altezza della cenere ha raggiunto localmente i 40 cm. Si teme che in pochi giorni il numero di ovini morti possa raggiungere i 2 milioni.
In Cile si stima che almeno 4 milioni di salmoni siano morti per effetto dell’eruzione del Puyehue. La maggior parte del pesce è morto nel fiume Nilahue, dove la caduta di materiale vulcanico ha fatto salire la temperatura fino a 45°C.
Problemi anche in Uruguay. Il Santos è finalmente riuscito a raggiungere martedì 14 giugno Montevideo, dove mercoledì giocherà la finale della Copa Libertadores contro il Penarol, dopo giorni d’attesa a causa della nuvola di ceneri provocata dall’eruzione del Puyehue, che ha bloccato i voli. La squadra brasiliana si è imbarcata a San Paolo, dopo essere rimasta per tre giorni in attesa in un hotel vicino all’aeroporto.
Venti forti hanno sospinto le ceneri anche verso la Nuova Zelanda e l’Australia nel fine settimana. Lunedì, invece, i venti hanno ripreso a trasportare la cenere verso nordest, verso il nord dell’Argentina, il Brasile e l’Uruguay, provocando la chiusura degli aeroporti.
Il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, ha visto il suo volo per Buenos Aires dirottato per la città di Cordoba, da dove ha dovuro prendere un autobus per partecipare a una riunione con i leaders argentini nella capitale. Il segretario dell’Onu proseguirà il suo viaggio recandosi in Uruguay, probabilmente via mare, stante il perdurare del caos nel traffico aereo.
Le particelle di cenere potenzialmente possono danneggiare seriamente i motori a reazione, ma gli analisti dicono che l’incertezza per quanto riguarda l’effetto della cenere sugli aeroplani complica la situazione. Anche in Europa vi fu un ampio dibattito sull’argomento nella primavera del 2010, quando l’eruzione del vulcano Eyjafjallajokull, in Islanda, portò il caos nei cieli europei.