Finalmente un po’ di fresco:
dopo il caldo delle ultime settimane, soprattutto al sud e nelle isole, si torna a respirare. Aria buona, aria frizzante, aria da ovest. L’allontanamento della perturbazione ha innescato una temporanea ventilazione settentrionali, in genere di Maestrale, che sta facendo diminuire le temperature anche nelle regioni meridionali. Siamo su valori in linea con le medie stagionali, il ché è da considerarsi una grande conquista.
La natura dell’Anticiclone:
abbiamo utilizzato il termine conquista non a caso, perché nei prossimi giorni dovremo arrenderci ad un nuovo, importante rialzo termico. Andremo, tanto per non perdere l’abitudine, su valori superiori alla norma con scarti rispetto alla media anche di 4-5 gradi. In Sardegna e Sicilia, le due regioni più vicine al perno della struttura anticiclonica, si potrebbero addirittura raggiungere punte di 30°C. E’ evidente che la matrice dell’Alta Pressione diverrà subtropicale, si avvarrà cioè del supporto caldo nord Africano.
Le difficoltà previsionali:
capita di dover fronteggiare, ultimamente, accese critiche a causa della bassa predicibilità atmosferica. Permetteteci tuttavia di sottolineare come il nostro operato non si limiti alla semplice osservazione dei modelli. Nelle analisi inseriamo quella che è l’esperienza maturata nel corso degli anni, al fine di offrirvi delle tendenza quanto più vicine alla realtà. Ma è innegabile come in autunno, soprattutto nell’ultimo decennio, l’impianto circolatorio a livello generale abbia subito notevoli modifiche e sia venuta a mancare una delle peculiarità del nostro clima: le perturbazioni atlantiche. In un quadro di persistentenza barica, ci siamo trovati dinanzi a periodi governati da ostinate Alte Pressioni. E’ quel che sta accadendo attualmente, tant’è che l’eventuale influenza del Vortice Freddo Scandinavo del fine settimana verrà smorzata, se non addirittura annullata, dal promontorio in via di consolidamento.
Ottobrata:
abbiamo levato il punto interrogativo, inserito nel precedente editoriale, perché quella che sta per verificarsi può essere ritenuta a tutti gli effetti la classica “ottobrata”. Ovvero un periodo governato dall’Alta Pressione e caratterizzato da temperature superiori alla norma. E’ capitato, anche in un recente passato, di avere temperature tipicamente estive nel bel mezzo di ottobre.
A quando la tanta sospirata svolta?:
Ci si interroga sul come e quando assisteremo ad un cambio di marcia stagionale. Chi ci segue saprà che abbiamo indicato, più volte, la seconda decade quale nodo cruciale dell’evoluzione. Si è discusso sia sull’apertura della porta atlantica, sia sull’eventualità che profondi scambi meridiani innescassero le prime sortite d’aria fredda. due ipotesi entrambe percorribili, a seconda del ruolo che deciderà di intraprendere l’Alta delle Azzorre. Per alcuni modelli sembra persistere in posizione tale da confinare le perturbazioni sul nord Europa, costringendole a caricarsi d’aria fredda prima di giungere alle nostre latitudini. Altri propendono per una maggiore attività ciclonica a ridosso del Regno Unito, che potrebbe innescare il tanto sospirato abbassamento nel nastro perturbato.
Focus: evoluzione sino al 16 ottobre 2012
La seconda parte della settimana sarà caratterizzata da condizioni di bel tempo un po’ dappertutto. Avremo qualche incertezza nelle regioni settentrionali, derivante dalla presenza di nubi basse soprattutto in mattinata. Nubi che peraltro dovrebbero causare qualche piovasco in Liguria e Toscana, senza escludere il coinvolgimento di qualche tratto della Val Padana. La situazione rimarrà invariata sino a domenica, quando una perturbazione raggiungerà le Alpi innescando un incremento della nuvolosità lungo i confini. Si manifesteranno delle precipitazioni, che potrebbero sconfinare verso le zone pedemontane del Veneto e del Friuli Venezia Giulia.
Agli inizi della prossima settimana, invece, correnti più fresche potrebbero affluire temporaneamente sulle regioni adriatiche, determinando una flessione termica e un parziale aumento della nuvolosità. Sarebbe il preludio al graduale indebolimento dell’Alta Pressione, che avverrebbe attorno metà mese complice una saccatura proveniente dal nord Europa. E’ da stabilire se giungerà dal nord Atlantico o dalla Scandinavia, ma quel che preme sottolineare è che i modelli sono concordi nell’indicare un cambio di rotta proprio in quel periodo.
Evoluzione sino al 21 ottobre 2012
Si aprirebbe una crisi perturbata consistente, che tra l’altro potrebbe avvalersi di un supporto d’aria fredda con conseguente brusco calo termico e condizioni climatiche che localmente diverrebbero tardo autunnali. Per intenderci, arriverebbe la neve sui rilievi alpini e appenninici centro settentrionali, di certo a quote non proibitive.
In conclusione.
All’orizzonte, a dispetto dei tediosi anticicloni, si intravede un barlume di speranza. La speranza che l’autunno, finalmente, scelga di svolgere appieno il suo ruolo.