E’ ormai passata una settimana dall’incidente avvenuto nella conduttura che porta il petrolio dal porto di Genova-Multedo alla raffineria Iplom di Busalla, che ha portato al maxi sversamento di petrolio nel torrente Polcevera e nei suoi affluenti. L’emergenza non è ancora completamente cessata ed è sempre una corsa contro il tempo per limitare i danni ambientali in mare: attualmente varie chiazze di materiale iridescente si trovano ancora ad 8 miglia dalla costa tra Arenzano, Cogoleto e Varazze, con i mezzi antinquinamento che stanno procedendo con le bonifiche.
E’ invece stata revocata l’emergenza nel savonese, dove restano solo due limitate aree colpite dalle macchie oleose. Si era temuto un aggravamento della situazione nella giornata di ieri, per via delle piogge che avevano compromesso delle dighe di contenimento per evitare il deflusso di ulteriore petrolio verso il mare. Serviranno ora 40 giorni per la rinascita del litorale. Insomma, non dovrebbero aversi ripercussioni sull’imminente avvio della stagione balneare. Chi ha inquinato pagherà davvero?