Per poter stilare una previsione meteo, lo sappiamo e lo sapete, abbiamo necessità di fare affidamento sui modelli matematici di previsione. In periodi di transizione stagionale, ossia quando passiamo da una stagione all’altra, le sostanziali variazioni della circolazione atmosferica emisferica portano inevitabilmente errori previsionali evidenti.
Nelle ultime settimane abbiamo commentato ribaltoni modellistici frequenti, spesso da un giorno all’altro. Per questo motivo abbiamo cercato di affidarci all’esperienza, magari dando un’occhiata alle più complesse dinamiche atmosferiche così da poter stabilire un trend di massima. Trend che almeno sino a questo momento è stato centrato, nel bene e nel male.
In tanti ci state chiedendo quando arriverà il momento delle vere, grandi piogge autunnali. Beh, diciamo che siamo già in quel periodo e la giornata di ieri ha ricordato come anche un semplice perturbazione atlantica sia capace di portarci tantissima pioggia (vedi Liguria). Se qualcuno sta pensando alla Depressione d’Islanda di un tempo sbaglia di grosso. E’ vero, negli ultimi giorni la stiamo nominando spesso ma in realtà si tratta più che altro di una Depressione Atlantica che destinata a condizionare – pesantemente – il tempo atmosferico su una larga fetta del vecchio continente. Probabilmente anche sul Mediterraneo.
Abbiamo anche parlato, spesso, del calore contenuto dalle acque mediterranee e dal rischio di vortici ciclonici in isolamento sui nostri mari. Detto fatto. Da qui a una settimana probabilmente assisteremo alla nascita di una di queste figure bariche – goccia fredda se preferite – il cui posizionamento sarà di fondamentale importanza. Sino a ieri i principali modelli matematici di previsione erano sostanzialmente d’accordo nell’indicare una collocazione italiana, oggi invece cominciano i “soliti” balletti. C’è chi vede il vortice sulla Penisola Iberica, chi invece tra le Baleari e la Sardegna. L’ubicazione tirrenica, al momento, ha perso quota (ma nei prossimi giorni potrebbe riapparire).
E’ chiaro che stiamo parlando di dinamiche capaci di produrre effetti diametralmente opposti. Nel primo caso potremmo assistere al ritorno dell’Alta Africana, quindi a un’altra ottobrata, nel secondo caso potremmo assistere a un pericoloso peggioramento sulle regioni occidentali e in Sardegna. Possiamo aggiungere che il vortice potrebbe traslare verso est in un secondo momento, aprendo comunque una crisi perturbata che potrebbe addirittura sfociare in un’irruzione fredda verso fine ottobre.
Ipotesi, al momento sono soltanto ipotesi. Per avere delle risposte precise dovremo pazientare e attendere che i modelli matematici di schiariscano le idee. Noi un’idea che la siamo fatta, ma preferiamo aspettare onde evitare di esporci inutilmente.