CAMBIO DI CIRCOLAZIONE– Non ci sono più parole per descrivere l’intensità dell’ondata di calore innescata dall’anticiclone africano: una massa d’aria rovente, assieme alle polveri del deserto, ha interessato anche il Mediterraneo coinvolgendo direttamente la parte meridionale dell’Italia. Lo sfondamento della bolla africana ha portato temperature storiche per maggio: dopo la Sardegna, oggi è toccato alle aree interne della Sicilia sperimentare i primi 40 gradi stagionali così precoci (leggi qui). La lungua d’aria caldissima sta però traslando verso est e possiamo notare come una circolazione più fresca ed instabile si sia estesa verso l’Europa Centro-Occidentale, ma marginalmente anche verso parte del Mediterraneo. Il contrasto di masse d’aria diverse è all’origine dei violenti temporali che hanno portato danni sul cuore dell’Europa.
AFRICANO AL CLOU SUL SUD ITALIA – Il nostro Paese si viene a trovare in questa fase esattamente nel mezzo fra l’aria più fresca che tende timidamente ad entrare da ovest rispetto al flusso caldissimo che ancora investe direttamente le regioni meridionali. Il sistema nuvoloso che si osserva sulle regioni centrali e la Sardegna delinea sostanzialmente l’imminente attenuazione del caldo anomalo, in quanto va a segnalare il confine tra aria relativamente più fresca e quella rovente che ancora si protende dal Nord Africa al Sud Italia. La parte più attiva del fronte è quella transitata sul Nord Italia, accompagnata da correnti d’aria più fredda in quota, con rovesci e temporali che hanno interessato le aree montuose alpine e prealpine, ma con qualche occasionale sconfinamento verso le aree più pedemontane dell’Alta Lombardia e del Piemonte.
TEMPERATURE ANCORA RECORD – In Sicilia si sono superati i 40 gradi, mentre in alcune località del Sud Peninsulare si sono raggiunte punte superiori ai 35 gradi: si tratta di picchi termici in molti casi da record per il mese maggio, che sarebbero stati estremamente rilevanti anche in piena estate.