Abbiamo superato la metà del mese e sinora v’è stato pochissimo spazio per giornate dal clima gradevole. Il dominio anticiclonico è vivo, da fine Giugno, e spesso si è avvalso di un supporto d’aria calda proveniente dall’Africa. Lo stazionare in loco di una struttura altopressoria crea complicanze, perché schiaccia al suolo la calura e non consente un ricambio dell’aria così che cresce l’umidità, viene l’afa e si alzano gli inquinanti. Condizioni pessime, le peggiori, che portano alla sofferenza del nostro organismo, ci si sente come oppressi.
Si può anche star male, soprattutto se si soffre di qualche patologia o mal si sopporta il caldo afoso. Non c’è pace neppure di notte e vi sarete resi conto che anche aprendo le finestre non circola aria. Perché non c’è vento ed anche al mare quelle brezze che di giorno cercano di mitigare l’atmosfera, si placano. L’unico rimedio è quello dei condizionatori, o dei climatizzatori. Ma così facendo si consuma energia e avrete appreso nelle notizie diffuse dai media che nelle ultime 48 ore v’è stato un picco di consumo elettrico.
Stamane, però, guardando l’immagine satellitare scopriamo qualche novità. Nei settori nord del Piemonte e della Lombardia è presente un malloppo temporalesco e le ultime rilevazioni in tempo reale, provenienti dalle stazioni meteorologiche ubicate sul territorio, indicano la propagazione degli episodi instabili nel Milanese. Se salissimo un po’ in latitudine, noteremmo un sistema nuvoloso ben più ampio in transito in Germania. E’ un groppone temporalesco alquanto vivace, formatosi a seguito dell’ingresso d’aria particolarmente umida atlantica scontratasi poi con quella ben più calda preesistente.
Da dove vengono queste sacche d’aria umida? Da ovest. Osservate la porzione atlantica tra le Isole Britanniche e l’Islanda. Certo, ve lo abbiamo indicato, ma è visibile facilmente ad occhio nudo un centro di Bassa Pressione. Da che si riconosce? Dalla spirale nuvolosa che vi gravita attorno e che spinge i fronti atlantici sull’Europa occidentale. Qualcosa sta mutando e se ne accorgeranno i milioni d’Italiani che popolano il Nord. Nelle prossime ore l’escalation temporalesca sarà notevole e si espanderà dai settori di ponente verso quelli di levante.
Attenzione, perché non saranno quei classici episodi instabili che si formano in Estate, nelle ore più calde, a ridosso dei rilievi. No, stavolta i fenomeni si propagheranno alle pianure e potranno risultare di forte intensità. Sussiste il rischio, concreto, di grandinate e colpi di vento particolarmente intensi. Dapprima su Piemonte e Lombardia, poi anche in Veneto e nel Friuli Venezia Giulia. Non prevarranno più i regimi di brezza, ma sulle Alpi si attiverà una circolazione settentrionale e nelle aree di ponente si avranno raffiche di foehn verso sera. Nel Mar Ligure i venti si disporranno dai quadranti occidentali.
Vi starete quindi domandando se farà meno caldo. Per oggi no. Vi sarà da soffrire, in tutta Italia. Ieri, lo ricordiamo, la colonnina di mercurio ha raggiunto i 39 gradi nel Foggiano, i 38 alle porte di Roma e localmente nelle valli interne di Umbria e Toscana. Non si è scherzato neppure al Nord, ove l’afa ha peggiorato la situazione acuendo la percezione del caldo. Oggi si replica e le temperature, le massime ovviamente, non si discosteranno troppo dalle suddette. I picchi più alti, ancora una volta, nel Foggiano con 39/40 gradi. I 38 verranno raggiunti facilmente nelle aree interne delle Isole, nuovamente nel Lazio e forse anche nella piana Romagnola e nel basso Veneto.
In conclusione vi diamo cenno della possibilità di qualche isolato temporale pomeridiano nell’Appennino meridionale, soprattutto su Campania e Basilicata, ma forse anche su Abruzzo e Molise. Fenomeni che si dissolveranno rapidamente in serata, quando i cieli torneranno ad essere sereni anche in montagna.