L’elemento saliente a breve termine.
Appurato il peggioramento attualmente in atto, il breve termine indica una prosecuzione della fase instabile-perturbata atlantica, figli della vasta depressione prossima alle Isole Britanniche. Atteso un weekend di chiaro stampo autunnale, con nubi, piogge e neve sui rilievi.
L’elemento saliente a medio termine.
Un peggioramento che, ben presto, andrà affievolendosi sotto la spinta occidentale dell’alta pressione delle Azzorre. Un movimento che porterà l’onda ciclonica oceanica in direzione dei Balcani, mentre nell’entroterra africano verrà ad isolarsi una vasta circolazione depressionaria. Di riflesso, oltre al promontorio anticiclonico oceanico suddetto, ecco un blando contributo subtropicale che stabilizzerà le condizioni meteo su tutta la Penisola.
L’elemento saliente a lungo termine.
La distanza temporale indica prudenza, tuttavia si possono scorgere importanti movimenti barici. La ruota Atlantica, con a capo il Vortice Polare, parrebbe perdere gradualmente parte della sua insistenza, portandosi contemporaneamente verso Est. L’anticiclone delle Azzorre, elemento fondamentale secondo il nostro parere, sembra colmare quella pericolosa lacuna barica iberico-marocchina, scongiurando ennesime rimonte calde stabilizzanti.
Il trend a lungo termine:
Posizioni, quelle suddette, che potranno portare ad un raffreddamento dell’Est Europeo, mentre l’indebolimento del Vortice Polare, lobo canadese, potrebbe a sua volta propendere per un tentativo anticiclonico oceanico verso Nord. Elementi comunque da verificare col tempo.
Elementi di incertezza: La difficoltà odierna risiede principalmente nell’identificare il reale potenziale del Vortice Polare Troposferico, ossia a quelle quote più vicini alla superficie terrestre. Gli elementi alle quote maggiori propendono per una dinamica come sopra descritto.
Chiaro comunque che, già da oggi, è difficile ipotizzare un evento meteo, sia in un senso che nell’altro. Quel che ci pare di poter escludere, attualmente, è il freddo almeno sino all’alba dell’utlima decade del mese, così come pesanti periodi termicamente sopra media.
Fattori di normalità climatica:
Alla luce di quanto esposto, si possono trarre delle conlusioni indicanti un ritorno verso canoni termici prossimi alla normalità, anche se non mancheranno, con tutta probabilità, brevi fasi sopra media.
Focus: evoluzione sino al 19 dicembre 2006
In prima istanza non possiamo far altro che ribadire la fase di maltempo che, tra oggi ed il weekend, colpirà buona parte delle nostre regioni. Dapprima il Centro Nord, successivamente il Centro Sud. Il passo successivo è identificabile col succitato miglioramento, figlio della spossatezza depressionaria e della spinta anticiclonica azzorriana.
Il periodo successivo inidica due possibili alternative. La goccia fredda che andrà ad isolarsi sul nord Africa potrebbe godere dell’alimentazione fresca orientale, seguitando ad inlfuenzare il tempo del Sud e delle Isole con nubi e precipitazioni a carattere sparso. La ruota atlantica proseguirebbe nella sua fase perturbata a altitudini medio alte, mentre sul Mediterraneo occidentale vi sarebbe la presenza anticiclonica assicurando tempo stabile anche sul Nord Italia e buona parte del Centro. La seconda ipotesi, non dissimile dalla prima, vedrebbe una maggiore stabilità anche al Sud, con la goccia fredda africana non in grado d’influenzarne negativamente il tempo.
Evoluzione sino al 24 dicembre 2006
Il proseguo, fin verso la vigili del Natale, potrebbe porporre interessanti novità. L’alta delle Azzorre potrebbe difatti trarre giovamento dallo spostamento verso Est del Vortice Polare e suo conseguente indebolimento, mentre l’Est Europa godrebbe di un deciso raffreddamento. Non si esclude la possibilità di elevazione anticiclonica oceanica con convogliamento di onda depressionaria a carattere freddo verso il Mediterraneo. Ipotesi, lo ripetiamo, da confermare.
In conclusione.
L’importanza della fase attuale risiede nella ripresa delle precipitazioni su buona parte delle nostre regioni, con la neve che cadrà copiosa sui rilievi. E’ vero, non s’intravedono fasi pertrubate di lunga durata, ma i movimenti barici appena descritti paiono assai eloquenti su quello che potrebbe essere un’ultima decade mensile piuttosto dinamica.