Abbiamo assistito a varie soluzioni, sul medio termine, che i diversi modelli ci hanno proposto. Tutte soluzioni che hanno oscillato nella loro configurazione media non di poco. Mentre vengono confermate, dopo lunghi assestamenti, le condizioni di “freddo non produttivo”, che interesserà la nostra Penisola a più fasi e da sabato p.v. e per alcuni giorni.
Un primo ingresso di aria polare marittima , accompagnata da forti correnti da NW a largo delle coste tirreniche, che, in seguito alla naturale inclinazione dell’asse di “alta”, subiranno una rotazione verso i quadranti orientali e si presenteranno, successivamente, come impulsi freddi da nord est. Precipitazioni che potrebbero essere relegate, dato il getto di correnti in questione, sulle creste alpine di confine e sulle regioni centro meridionali del versante di levante. Qualche annuvolamento, meno consistente per le zone del medio e basso Tirreno. Vi saranno, in particolare riguardo nella fase interlocutoria “fredda”, le possibilità per fenomeni nevosi, sempre su dette aree, a quote medio collinari.
Questo potrebbe essere lo schema per quanto avverrà dal week end in poi.
Tornando invece “all’ispezione” sul lungo raggio, previsioni estreme, qui si notano le più grosse “incongruenze”. Molti di noi, presi dalla foga “gelida” modellistica, siamo portati a pensare che intorno al periodo pre-natalizio, si possa verificare una marcatissima incursione fredda. Dal modello GFS/ENS, modello d’insieme, si deduce il contrario. Dopo una spinta dinamica decisa dell’HP oceanico verso nord, dovrebbe iniziare una fase di “distesa” dello stesso anticiclone in direzione della Penisola iberica, con orientamento del flusso, corda atlantica, meno incline a situazioni fredde.
Questo sembra essere “l’ipotizzabile”, nonostante le “clamorose” emissioni degli istogrammi termici su base GFS, che hanno fatto vedere delle “sfasature” in direzione dello “spago” ufficiale tra i 7° C. ed i 9° C., inferiori, rispetto allo spago medio.
Da tale tendenza, che non vuol oltrepassare lo schema dei 6 giorni previsionali, per molti motivi già troppi, si potrebbe arguire un Natale di stampo mediterraneo, con le nostre regioni settentrionali, nord orientali, decisamente più fredde del resto della Penisola. La soluzione fredda, al momento, resta una marginale tendenza che si posiziona con “1/3”.
Vi sarà senz’altro modo di ritornare sull’argomento, poiché oltre l’attuale ed estrema “caoticità” atmosferica, vi sono altri elementi che potrebbero “giocare la carta decisiva” e fare la differenza.